L’immobile si compone di due palazzi del XV secolo, uno dei due detto anche Palazzo delle Arti Liberali, originariamente distinti, come evidenziano i diversi caratteri architettonici delle facciate, nel tempo riadattati internamente, per essere utilizzati nella loro interezza, con opere che ne hanno modificato l’impianto storico.
L’insieme è sviluppato su tre piani fuori terra, più sottotetto ed un piano interrato, inaccessibile una parte di esso, articolato attorno a due cortili interni. L’edificio è stato utilizzato fino al 1980 come carcere femminile, con annesse due abitazioni per il personale in servizio.
La facciata principale di quello delle “Arti Liberali” è in parte decorata da affreschi grisaille monocromi a fondo grigio-azzurrino, con lumeggiature bianche a tocchi di colore ocra gialla e terra di Siena nella soffittatura ad ogiva del cornicione nelle lunette e nelle unghie, e una parte intonacata. Il secondo edificio, attualmente accorpato, ha la superficie della facciata principale solamente intonacata con cornici in cotto come marcapiano e attorno alle finestre, le quali si differenziano dall’edificio adiacente che sono quadripartite.