L’attività conciaria a Sassari era già florida nel 1300 ma fu solo nel 1859 che il commerciante francese di pelli Vielà decise di impiantare in città una conceria nell’area posta di fronte alla chiesa romanica di S. Maria di Betlem, nella regione Campulongu: una zona la cui principale caratteristica era l’abbondante presenza di acque.
Il complesso originario era costituito da tre stabili, di cui due allineati al percorso stradale ed il terzo posto trasversalmente a delimitare un ampio cortile interno. Risulta difficile delineare i lineamenti originari dei fabbricati di questo iniziale complesso, in quanto modificati nei successivi ampliamenti accorsi tra il 1882 e il 1910.
L’edificio più rappresentativo, edificato ex novo, è quello con pianta ad “L” che si affaccia sulla strada per Alghero. Le murature portanti sono costituite da conci di pietra calcarea di pezzatura disomogenea che diviene regolare in prossimità delle aperture e della parte sommitale delle murature. La copertura, andata distrutta dall’incendio scoppiato negli anni Ottanta, era a padiglione, realizzata su una struttura di listelli e traversine in legno su capriate in pino rosso o corsicano.