L’edificio, sito in piazza Gramsci n.6, è parte di uno più complesso con funzioni diversificate. Si trova traccia di esso già nell’anno 1147, quando è luogo di culto (precisamente una chiesa chiamata “Santa Maria Maddalena”) e attorno alla fine del ‘500 il Duca Guglielmo Gonzaga vi fonda un monastero benedettino mutando il nome della chiesa in San Martino. La situazione rimane invariata per circa due secoli, poi, in corrispondenza del periodo della dominazione francese di Goito, un decreto Napoleonico datato 9 marzo 1797 sopprime il monastero e la chiesa, imponendo la loro trasformazione per uso profano. Chiuso da Napoleone, il convento ha ospitato una scuola, successivamente gli ambulatori dell’azienda sanitaria e in seguito al trasferimento di questi ultimi è rimasto inutilizzato. Chiuso tra il Teatro ed il Municiopio, a differenza dell’adiacente Teatro, ora Sala Verde, che ha avuto, seppur talvolta in modo saltuario, un uso continuo e conseguentemente lavori di restauro e ristrutturazione per consentire l’utilizzo, l’ex convento non è mai stato oggetto da lavori di ristrutturazione se non di sistemazione della copertura poiché a rischio di crollo. Il suo recupero, a fini turistici-ricettivi, è nei programmi dell’Amministrazione Comunale.

