Il convento dei Domenicani fu edificato a partire dal 1494 per volere di Gianfrancesco I Pallavicino, Terminati i lavori nel 1510, i frati domenicani apportarono alcune modifiche alla costruzione nel corso dei secoli XVII e XVIII. Con le leggi di Guillaume du Tillot prima e con i decreti napoleonici poi, i domenicani furono costretti ad abbandonare i luoghi. Nel 1822 la struttura fu adibita ad ospedale, per volere della duchessa Maria Luigia; negli anni seguenti fu aggiunta una nuova ala all’edificio. Nel 1972 il Comune di Zibello acquistò la grande struttura, trasformandola in edificio scolastico e, nel 1985, il piano terreno dell’ala sud fu adibito a sede del Museo della civiltà contadina.
Il convento, dalle forme rinascimentali e neoclassiche, si innalza su un’estesa ed articolata planimetria, attorno ad un chiostro cinquecentesco, il cui lato nord-ovest fu abbattuto all’inizio del XIX secolo; un’ulteriore ala si prolunga verso sud-est. I prospetti a sud, neoclassici, si elevano su un porticato angolare ad archi a tutto sesto, sostenuto da pilastri quadrati; il primo piano, sviluppato su una doppia fascia marcapiano, è scandito ordinatamente da finestre incorniciate, alcune delle quali timpanate, i cui tratti sono ripresi nelle finte aperture del sottotetto. A nord si apre il chiostro cinquecentesco ad archi a tutto sesto che si sviluppa su tre lati con colonne circolari coronate da capitelli dalla forma cubica. Le volte a vela del porticato scandiscono le numerose lunette murarie, alcune delle quali conservano importanti tracce di affreschi seicenteschi, che raffigurano episodi della vita di san Domenico. Al di sopra del primo piano è evidente la sopraelevazione tardo-rinascimentale, coronata da un elegante cornicione ornato. All’interno lunghi corridoi coperti da volte a crociera collegano le numerose stanze; un ampio ed elegante scalone unisce i vari livelli, mentre al primo piano si aprono sui due corridoi altrettante cupole ovali ottocentesche.