L’edificazione del Convento si data al XVI secolo, inserendosi in quella spinta verso un rinnovamento dei costumi della Chiesa che seguì il Concilio di Trento. Il 24 maggio 1604 un benefattore, Santoro De Santoro, finanziò la costruzione di una chiesa collegata al convento mediante una porta che dal vano absidale conduceva al chiostro, per la pubblica fruizione. Contestualmente vennero edificati i locali posti a ridosso dell’aula liturgica, da adibire a refettorio e a cucina. La nascente struttura si distribuì intorno al chiostro, dotandosi di un pozzo centrale. In seguito, vennero costruiti gli ambienti del primo piano. La cappella è di piccola capienza e coperta da una volta a botte e piccole unghie laterali. Sul suo portale rimane un’edicola di fattura cinquecentesca. Tale chiesa dal 1809 – data di soppressione del Monastero – rimase in completo abbandono, divenendo addirittura deposito di tabacco lavorato durante il periodo di utilizzo dell’ex convento come manifattura tabacchi. Sul suo portale d’ingresso è un dipinto cinquecentesco raffigurante la Vergine del Monte Carmelo, sostenuta da due angeli, fra i santi Elia ed Eliseo.