L’ex convento dei frati minori osservanti venne costruito nel 1587 a cura dei duchi D’Amato e Spinelli, lungo la carrozzabile Galatone, Neviano, Aradeo in un luogo tranquillo facilmente raggiungibile dal paese. Annesso al monastero c’era e c’è tuttora il tempio dedicato alla Madonna degli Angeli, oggi detto di Sant’Antonio, per il culto particolare che i religiosi di Seclì hanno verso il Santo di Padova.
Il convento è costituito da due piani collegati da due scale: una di rappresentanza che dà sul portico e l’altra di servizio. Attraverso l’ingresso principale si entra nel chiostro di forma quadrata con al centro una cisterna di forma ottagonale. Il chiostro è circondato su ogni lato da cinque maestose colonne. Il portico è formato da voltine a crociera e, in buona parte, i timpani sono ancora visibili, anche se sbiadite dal tempo, scene di vita francescana.
I vani che si trovano al piano terra erano sicuramente destinati all’uso diurno mentre, al primo piano, ci sono le celle, un piccolo altare, la foresteria, un vano più grande probabilmente utilizzato per le riunioni comunitarie, vari sgabuzzini e un vano, unico per tutta la struttura, adibito a toilette.Nel 1866, a seguito della soppressione dell’ordine dei Frati Minori, le strutture del convento vengono consegnate al Comune di Seclì, che ne è tuttora il proprietario.