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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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EX CONVENTO DI S. MARIA DELLA RIPA

EX CONVENTO DI S. MARIA DELLA RIPA

Indirizzo: via della Ripa - Giovane Italia - del Signorino - Orto Paganelli - Curte
Comune: Forlì
Provincia: Forlì-Cesena
Regione: Emilia-Romagna
Architettura / Convento

Il 1473 segna l’inizio dell’istituendo convento per benefici testamentari di Zaffira Manfredi, seconda moglie di Pino III Ordelaffi. I lavori ebbero inizio nel 1479; all’epoca, in quell’area detta anche della Torre Fiorentina, aveva sede una piccola comunità femminile composta da sedici terziarie francescane, provenienti da confraternite diverse, tra cui il convento di San Giovanni Battista della Ripa. Durante il vicariato apostolico di Gerolamo Riario (morto per congiura nel 1488) e il dominio di Caterina Sforza si procedette alla costruzione dei due più importanti elementi del complesso: la chiesa ed il chiostro. Il convento fu consacrato il 7 maggio 1497 dal vescovo Tommaso dall’ Aste. Nei tempi successivi, tra la fine del XVI ed il XVII secolo, furono eseguiti importanti lavori di ampliamento e di abbellimento ancora oggi visibili: il muro di cinta posteriore fu ampliato fino a comprendere le attuali via Curte e via Orto Paganelli; fu avanzato il corpo della chiesa e costruita la nuova facciata, le cui modanature residue sono improntate ad una certa eleganza decorativa; il muro di cinta anteriore fu messo in linea con la nuova facciata della chiesa; fu costruita una nuova sacrestia e fu trasformato il presbiterio superiore.

Sempre in quel lasso di tempo fu edificata l’ala nord-est del chiostro, con un aumento delle celle fino al numero di cinquanta; le volte estremamente eleganti di questi ambienti al piano terra documentano il grado di prestigio che il convento aveva assunto. Il 3 agosto 1798, a seguito delle soppressioni  napoleoniche, il convento divenne di proprietà demaniale e nel 1813 fu trasformato in caserma; dalla mappa del Catasto Napoleonico si evince l’aggiunta del volume d’angolo tra via della Ripa e via del Signorino, il prolungamento del braccio sud-ovest del convento e l’aggiunta di alcuni volumi ad ovest; ulteriori ampliamenti si registrano nel Catasto Gregoriano (1815-1835): lungo via del Signorino, in angolo tra via Giovane Italia e via della Ripa e tra via Giovane Italia e via Curte. Passato di proprietà del Demanio, il complesso è trasformato nella caserma della Torre e subisce modifiche e adattamenti necessari alla nuova destinazione d’uso. Nel 1945 la struttura è diventata sede del Distretto Militare Forlivese che l’ha occupata fino all’ultimo decennio del secolo scorso.

I lavori di adattamento e le successive ristrutturazioni e gli ampliamenti e rifacimenti novecenteschi, pur avendo agito pesantemente soprattutto sulla chiesa, non ne hanno pregiudicato la lettura e la possibilità di un sostanziale recupero.

Oggi l’intero complesso, che mantiene nel suo insieme una indubbia e compatta unitarietà, definita dal perimetro d’ambito costituito sia da mura di recinzione sia da edifici minori in funzione di confine, si compone del chiostro e della chiesa, quali nucleo primario, dei corpi di fabbrica successivi afferenti all’ampliamento del convento, dai corpi di fabbrica di servizio attestati lungo le mura perimetrali, costruiti in epoche diverse, e da recenti capannoni ad uso militare ubicati nell’area originariamente adibita ad orto.

Il chiostro, costruito per tre lati tra la fine del Quattrocento ed il 1504 e completato con il quarto lato a nord-est tra i secoli XVI e XVII, ha mantenuto originali la conformazione e gli elementi compositivi e strutturali: nove arcate per lato su pilastri, capitelli e basi ottagonali in cotto delimitano Io spazio interno; il portico si compone di altrettante campate coperte da volte a crociera. Al piano superiore si sviluppa una loggia, architravata con trabeazione in legno, a dodici luci e quindi non simmetrica rispetto agli archi sottostanti; le colonnine sono in cotto con capitello “cubico”, come quelli della chiesa e della sacrestia; una incongrua tamponatura delle luci, assolutamente reversibile, altera oggi il prospetto.

Attorno al chiostro si sviluppa il convento, di cui sono da ritenersi risalenti al primo impianto le due sale al piano terra del braccio nord-ovest, caratterizzate da ampie volte a crociera. Si deve agli interventi di fine sec. XVI, inizi XVII, la realizzazione di alcuni ambienti al piano terra del braccio di nord-est, dove furono create volte ribassate con archetti poggianti su peducci in cotto, secondo un modulo rinascimentale molto diffuso. Il piano superiore è caratterizzato da una generale ridistribuzione degli spazi, con la creazione di ambienti mediante la tamponatura della loggia con muri in foglio. Un lungo corridoio, coperto da volta a botte, unisce, senza soluzione di continuità, il braccio di nordovest con il prolungamento sette-ottocentesco.

La chiesa, oggi suddivisa in orizzontale da un solaio in laterocemento, ed in verticale da due pareti, Sorta con il primo nucleo del convento con dimensioni longitudinali inferiori all’attuale, coincide con il braccio sud-ovest del chiostro; all’ interno si sviluppa in quattro campate divise in due aule con volte a vela poggianti su semicolonne, rinforzate all’esterno da robuste lesene; i capitelli sono in cotto, tranne una coppia in arenaria con stilizzate foglie dì acanto. Al piano terra, oltre alla quarta campata, si trova la sacrestia che presenta un sistema di volte a crociera sorrette da colonne con i capitelli “cubici”; in adiacenza è impostata la base del campanile oggi scomparso. Nel corso dei lavori della seconda fase di crescita del complesso la chiesa fu prolungata fino a via della Ripa e ne fu rifatta la facciata, che oggi risulta alterata a causa delle rifunzionalizzazioni interne.

I corpi di fabbrica costituenti l’ampliamento del monastero, identificabili con il prolungamento del braccio nord-ovest, sono di epoca napoleonica; nello stesso periodo fu creato il nuovo scalone a nord-ovest il cui volume emerge al di sopra delle coperture limitrofe, diagonalmente opposto a quello antico (anch’esso profondamente modificato), e furono aggiunte delle appendici sempre sul lato nord-ovest. Contestualmente si procedette all’edificazione di ambienti di servizio ad un piano lungo il muro perimetrale di via della Ripa, in angolo con via del Signorino, e, nell’angolo opposto, tra via della Ripa e via Giovane  Italia, come si evince dalla lettura dei catasti storici.

Ulteriori magazzini e servizi ad un piano furono costruiti nel primo Novecento lungo le mura di via Curte, di via Orto Paganelli e di via del Signorino.

Risalgono invece alla seconda metà del Novecento i cinque magazzini prefabbricati ubicati nell’area degli orti e un altro manufatto con tetto in lamiera parallelo all’ala settecentesca. Tutti i corpi di fabbrica ristrutturati e/o costruiti nella seconda metà del Novecento, sono da ritenersi nel loro insieme privi di requisiti storico-artistici.

Proprietà: Pubblica
Specifica: NO
Dettaglio proprietà: Stato
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: D.D.R. 2271 del 08/07/2010
Stato di conservazione: Mediocre

Progetto di restauro/valorizzazione