Il complesso si compone di tre unità topografiche. Chiesa della Fondazione Medievale, Aula Magna dell’Arciconfraternita della SS. Rosario, attualmente detto Cappellone dei Misteri e il monastero che occupa un intero isolato nel centro della città antica. L’ex convento ha pianta quadrangolare, con il chiostro centrale e lo spazio monastico diviso in due piani. Le origini dell’edificio possono essere fatte risalire al 1374, quando l’abate Andrea De Blasio donò ai Padri domenicani alcune case “distrutte” invece di edificare gli alloggi dei monaci. La facciata principale presenta un basamento in travertino a trama regolare e una serie di otto aperture al piano terra; il livello superiore presenta un marcapiano e otto aperture con balconi. L’accesso al monastero è via Ambrosi, dove una serie di ambienti coperti da volte a botte conducono al chiostro, a pianta quadrata e coperto da volte a crociera. Si articola su tre livelli e presenta archi a tutto sesto, balcone su mensola e finestra. Al centro c’è un pozzo ottagonale. I pavimenti sono in pietra per lastricati. Il 26 aprile 1813, a seguito della soppressione dell’ordine domenicano per editto napoleonico, la proprietà fu venduta al comune e adibita ad orfanotrofio. Dal 1821 fu trasformata in sede del comune e carcere giudiziario, fu modificata la copertura del piano superiore per ricavarne le residenze dei consoli e degli uffici comunali e la casa al piano terra dove si trovava il carcere. Nel 1835 alcune stanze del pianterreno furono adibite a scuola femminile. Durante le guerre mondiali fu utilizzato come magazzino e dormitorio per i rifornimenti bellici, e vi furono ingenti danni alla struttura muraria portante, ai pavimenti, ai balconi e ai tetti. Un’ala è stata successivamente utilizzata come struttura ricettiva.