L’edificio in oggetto fa parte di un complesso comprendente un ex convento che sorge nella parte inferiore del centro abitato del Comune di Alvito.
Realizzato tra il 1334 e il 1335 circa, il complesso venne adibito a convento dei Frati Minori e si arricchì successivamente, nel 1516, grazie ai benefici provenienti dalle rendite di S. Maria del Campo concessi da papa Leone X.
In seguito a un violento terremoto, fu restaurato integralmente nel 1751 e la chiesa fu dotata di un coro ligneo intarsiato. Nel 1865 con l’abolizione degli Ordini monastici anche il convento di San Nicola fu soppresso; da quel momento l’edificio fu adibito ad ospitare istituzioni scolastiche, la prima delle quali fu un Ginnasio con annesso Convitto Municipale, la cui direzione fu affidata Padri Salesiani agli inizi del 1900.
Un primo risanamento dell’edificio danneggiato dal terremoto del 1915 si ebbe nel 1934. Esso consistette nella pressoché totale demolizione delle volte murarie di copertura danneggiate dal terremoto e nella sostituzione delle medesime con strutture non spingenti in c.a. o solai in putrelle e ferro. Anche cupola e arconi della chiesa furono sostituiti da strutture in c.a. Nel 1919 venne istituito da V. Mazzenga una colonia Agricola e durante il secondo conflitto mondiale vi si trasferì il liceo classico “Giosuè Carducci” di Cassino.
Dal 1970 è sede dell’Istituto tecnico Agrario; l’ultimo restauro avvenne in occasione del Giubileo del 2000.
L’ex Chiesa di San Nicola, a una sola navata, è posta al lato settentrionale.
Essa custodiva un tempo due quadri di Raffaello. Ampliata e restaurata nel 1720, nella seconda metà del XVIII secolo, il pontefice Clemente XIV lo fece arricchire e ornare di numerose opere d’arte.
Attualmente chiusa al pubblico, risulta in stato di abbandono con evidenti problemi di umidità che interessano quasi interamente l’edificio (in particolare navata e presbiterio). Sul lato sinistro si imposta la torre campanaria, a cui si accede da una porta ubicata sul lato sinistro del presbiterio. Stante la presenza di vari materiali e arredi lignei all’interno della sagrestia, risulta necessario provvedere anche ad un’idonea chiusura dell’edificio.

