Il Convento di Santa Maria del Soccorso fu eretto ad Altamura in continuità con le strutture di Porta Matera, posta a sud lungo le mura della città in direzione della via Appia o Tarantina, su indicazione di Antonio Cobutijs che, in punto di morte, nel 1519, destinò un cospicuo lascito alla città pugliese per costruire una chiesa e un monastero atti ad ospitare le suore dell’Ordine di Santa Chiara.
Nel corso dei secoli l’edificio ha subito numerosi restauri ed ampliamenti inglobando nei suoi ambienti parte del tracciato delle mura cittadine medioevali.
La sua posizione e la destinazione a convento di clausura hanno conferito all’immobile l’aspetto di edificio fortificato, austero, con alte pareti esterne prive di decorazioni e aperture. Il fronte lungo il corso Federico II, sul quale si apre il portone centrale dell’ex scuola, presenta quattro livelli: il piano terra, che introduce agli ingressi dei vari locali di proprietà pubblica affittati; un secondo livello, con le finestre degli ammezzati dei locali affittati, semplici finestre rettangoli con balconi alla romana, e stipiti in pietra; il terzo livello, corrispondente ai locali un tempo occupati dal refettorio; l’ultimo con i locali del sottotetto e piccole aperture rettangoli. Il fronte lungo via Garibaldi è composto da tre corpi in successione di diverse altezze con linee di fabbrica omogenee rispetto a quello contiguo, su via Colombo.
All’interno dell’edificio è situato un chiostro cinquecentesco su pianta rettangolare, avente sul fronte occidentale archi a tutto sesto, su quello meridionale archi a sesto acuto di freccia.