La ex Manifattura Tabacchi è situata in Campi Salentina, in prossimità della stazione ferroviaria. Il complesso è stato edificato ex novo nel 1925 e rappresenta un interessante e notevole esempio di archeologia industriale. L’edificio principale è costituito da un blocco di tre piani (oltre il sottotetto) con murature perimetrali in conci tufacei di grosso spessore, ed ha all’interno una struttura portante intelaiata di pilastri e travi in acciaio che sorreggono i tre livelli costituiti da tavolato di legno; l’edificio è interamente coperto da una struttura in capriate lignee.
Al piano terra i grandi ambienti erano destinati al deposito del tabacco in foglie, quelli al piano primo e secondo, erano invece adibiti al deposito del tabacco in balle e alle celle di essiccamento. Il sottotetto era utilizzato come deposito di materiali diversi.
I prospetti principali presentano uno sviluppo lineare di oltre sessanta metri e sono caratterizzati da un disegno tipico dei fabbricati industriali tardo ottocenteschi, con le facciate scandite dalla ripetizione di finestre centinate uguali nel disegno e nelle dimensioni, riquadrate da cornici lisce in pietra leccese a faccia vista. Affidato a partire dal 1928 alla C.I.T.I. (Compagnia Italiana Tabacchi Indigeni) sino agli anni del conflitto bellico, lo stabilimento era destinato alla lavorazione della varietà di tabacco levantino detto “Xanti Yaca”, e l’attività lavorativa coinvolgeva centinaia di lavoratrici di Campi Salentina e del circondario.