L’edificio si trova all’interno del nucleo di antica formazione della frazione Castagnea, probabilmente centro originario dell’attuale Comune di Portula, insediamento sparso di tipo cantonale incuneato tra le valli Triverese e Valsessera. Pervenuto al Pio Istituto di Carità nel 1929, mediante lascito del Sig. Pietro Bozzalla Baramino (membro di una delle famiglie di imprenditori lanieri più importanti del tardo Ottocento), il fabbricato ha ospitato funzioni correlate all’istruzione e all’assistenza delle persone povere residenti nella zona, vocata alla produzione laniera dal lontano XVII secolo. Con il mutamento delle condizioni socio-economiche, nel 1992 la pubblica istituzione di assistenza e beneficenza è stata definitivamente estinta con conseguente trasferimento di funzioni e patrimonio al Comune di Portula. La funzione originaria dell’edificio è così venuta meno e, allo stato attuale, esso si trova in condizioni di totale abbandono. Si tratta di un fabbricato che si sviluppa – verso nord – su tre piani fuori terra cui si aggiunge un piano interrato, completamente visibile a meridione: presenta murature in pietra mista a laterizio, solai in legno e copertura con struttura lignea e manto in coppi. Sul prospetto nord si aprono due portoncini di ingresso a doppio battente e sette finestre in parte complete di persiane a stecche di legno o ad anta piena e in parte sprovviste di serramento. A sud, il prospetto evidenzia un portoncino ad arco sovrastato da due loggiati (il primo con parapetto cementizio di probabile successiva realizzazione, il secondo con parapetto metallico) e da un ballatoio.