Tratti di cortina muraria, il bastione della Madonna, Porta Giulia, la darsena del circolo sportivo Canottieri Mincio e la vicina polveriera sono frammenti dell’antica Cittadella di Porto. Realizzata tra il XVI e il XVII secolo quale avamposto fortificato, complementare alla città, isolato o isolabile, la fortezza di Porto costituì a lungo la difesa del ponte-diga dei Mulini, che oltre a consentire l’accesso alla città costituiva un’opera idraulica fondamentale per il sistema di regolamentazione dei laghi. All’inizio del XVIII secolo, non appena gli austriaci ebbero preso possesso di Mantova, per la Cittadella di Porto furono predisposti interventi di ricostruzione e potenziamento mediante l’aggiunta di opere esterne. Nuovi lavori furono eseguiti anche negli anni Cinquanta: il bacino interno fu trasformato in darsena militare e nelle sue vicinanze fu realizzata una nuova polveriera che oggi rimane un esempio dell’arte e della tecnica degli ingegneri militari asburgici. La Cittadella di Porto assolse la propria funzione fino al 1866 quando l’annessione della città al Regno d’Italia segnò il progressivo esaurimento del ruolo strategico – militare a lungo riconosciuto e attribuito a Mantova. Successivamente l’espansione e le esigenze della città moderna assieme ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale contribuirono alla cancellazione di buona parte di questa imponente opera difensiva.