La costruzione dell’ex presidio ospedaliero Guido Banti si concluse nel 1939, su progetto degli ingegneri Giocoli e Romoli. L’edificio è tra i primi edifici italiani costruiti interamente in cemento armato ed è caratterizzato da forme sobriamente geometriche tipiche dell’architettura razionalista. Fino al 1967 tutti i reparti erano funzionanti. Terminata successivamente la funzione sanatoriale e ospedaliera, dopo aver svolto anche funzioni di accoglienza temporanea, il complesso è attualmente del tutto inutilizzato.
E’ costituito da cinque piani fuori terra, oltre ad alcuni vani ai piani quinto, sesto e settimo (torre) ed una piccola porzione al piano interrato, per una superficie complessiva di circa dodici mila metri quadrati. Presenta un impianto articolato, risultante dalla somma di due corpi longitudinali slittati e raccordati al centro da un’ala trasversale. La rigorosa volumetria dell’impianto è movimentata dal gioco delle altezze: due piani fuori terra per il corpo dell’ingresso, quinto e sesto piani per le ali dei reparti, sette piani per la torre dei collegamenti.
La struttura portante è in cemento armato con solai dei piani e della copertura in laterizio armato gettato in opera. La copertura dell’edificio principale è realizzata parte in tetto piano e parte con falde in lastre ondulate in cemento.
L’ingresso principale ha una finitura a smalto delle pareti ed un soffitto disegnato con modanature a stucco, mentre la pavimentazione è realizzata con disegni geometrici che esaltano la circolarità dell’ambiente con elementi di marmo e campiture in tessere mosaicali in grès di colore giallo, verde chiaro e verde scuro.