L’edificio è caratterizzato da un impianto simmetrico dotato di un corpo principale centrale a pianta rettangolare e due ali laterali addossate ed arretrate rispetto a questo, anch’ esse a pianta rettangolare. L’ intero immobile si sviluppa su due piani fuori terra: al piano terra si accede tramite una breve rampa e quattro alzate che interessano il prospetto delle due ali laterali di ingresso all’ edificio. Gli alzati sono quindi caratterizzati da un rigido disegno di gusto razionalista: un asse di simmetria verticale centrale è individuato oltre che dalle volumetrie dei vari corpi di fabbrica anche dal disegno realizzato dalle aperture. Esse hanno forma rettangolare, con piattabanda semicircolare anch’essa in mattoni facciavista, e si collocano in numero di otto sul corpo in aggetto (quattro al piano terra e quattro al piano primo), e in numero di due sulle rispettive ali laterali (le porte di accesso al piano terra e le finestre al piano primo). Sui prospetti sono chiaramente riconoscibili i diversi livelli anche grazie alla presenza di una fascia marcapiano che interessa i volumi descritti, la cui cromia e materiale richiamano sia il basamento intonacato sottostante che il cornicione a mensola realizzato a mezzo di elementi modulari a forma di parallelepipedo modanato. E’ inoltre presente una rampa di accesso realizzata in cemento, con corrimano in ferro, che interessa parte del prospetto principale. Il paramento murario è realizzato in laterizio a vista, mentre le decorazioni (basamento, marcapiano e cornicione) sono in cemento intonacati; il tetto a padiglione è realizzato in coppi e gli infissi sono dotati di elementi di oscuramento in plastica verde. I bancali e le scale esterne sono in pietra di Verona. n solaio che divide i due piani è costituito da travi in ferro e volterrane, i pavimenti dei locali sono in ceramica. Gli interni, adibiti tutt’oggi ad uso ufficio, appaiono ben conservati. Gli spazi esterni su cui insiste l’edificio sono interessati dalla presenza di un piccolo volume in muratura, a un piano fuori terra, intonacato e con tetto a unica falda, ad uso di pertinenza. L’edificio viene progettato nel 1900 secondo il consueto modello di scuola razionale tipo indicata dal Ministero della Pubblica Istruzione, che prevedeva due aule e due abitazioni per gli insegnanti. Nel 1909 l’Ing. Giacomo Duprà, Ingegnere Capo del Comune, che realizzò a Ferrara diversi e importanti interventi e grazie al quale le scuole elementari delle varie frazioni assunsero una certa dignità architettonica (scuola elementare di Baura del 1911-1912 e scuola elementare di San Martino del 1909), progetta un edificio di dimensioni ridotte con le classi al piano terra e le abitazioni al piano primo; le latrine erano costruite in un corpo di fabbrica addossato alla parte posteriore dell’edificio. Nel 1920 la scuola, appena costruita, viene modificata e vengono realizzate altre aule al posto delle abitazioni, per l’aumentata popolazione scolastica. L’edificio nel tempo non ha subito trasformazioni tali da stravolgere il vecchio impianto tranne che per la realizzazione della centrale elettrica sul retro e del piccolo manufatto ad uso di pertinenza.