Il fabbricato risulta edificato in più riprese partendo da un impianto prospettante su strada ristrutturato presumibilmente nell’Ottocento.
La prima documentazione storica è datata al 1934, anno in cui veniva approvato il progetto di sistemazione dell’ala est, e si evince che in data anteriore l’immobile doveva essere adibito a scuola elementare e ad asilo infantile comunale. In quegli stessi anni alcuni locali furono utilizzati come sede del Partito Nazionale Fascista, della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, dell’Opera Nazionale Balilla e dei Sindacati Fascisti dell’Agricoltura.
L’edificio nella fase ottocentesca aveva un impianto a L ed il cortile, circoscritto e delimitato da un muro perimetrale di cui rimane la parte ad ovest, era probabilmente un giardino, del quale sono rimaste ancora alcune essenze ad alto fusto, e al quale si accedeva dal bel cancello carraio in stile floreale, che tuttora affianca il prospetto sulla strada. Qui si è conservato in parte l’assetto compositivamente significativo dell’immobile con due file di finestre dai telai e persiane in abete affacciate sulla strada, e con il portone dagli infissi originali degli anni Trenta. Nel retro invece al piano terra l’edificio ha subito ristrutturazioni per adeguare la struttura all’ utilizzo come servizio educativo per la prima infanzia. All’interno del primo piano non vi sono state ristrutturazioni e si mantengono solai lignei a pianelle e pavimenti in cotto.
Dalla documentazione fotografica l’edificio appare affiancato da altri in aderenza, inserito nel contesto urbano del Comune della bassa pianura parmense a poca distanza dal Po, ed è impostato sulla semplicità delle linee architettoniche similmente agli edifici circostanti, e in sintonia con l’urbanistica degli altri centri situati nell’area del Po.
Per le caratteristiche sopra esposte l’edificio costituisce un esempio dell’architettura urbana peculiare dei piccoli centri della zona padana parmense e conserva un valore testimoniale legato all’antico utilizzo a fini educativi.