Il complesso della F.I.M.I.T. è ubicato nell’ampia area ove sorge anche la Manifattura Tabacchi, restando da essa schermato alla vista da corso Regio Parco, mentre il lotto è raggiungibile da via G. Rossetti. La costruzione dell’impianto produttivo, in origine Cotonificio Fratelli Vanzina, risale agli anni Trenta dell’Ottocento ed è progettata strategicamente in un’area che si avvale della presenza delle vicine risorse idriche. Nonostante i numerosi riconoscimenti ricevuti presso le Esposizioni torinesi tra il 1829 e il 1832, l’attività produttiva dei Vanzina non si protrae a lungo nel tempo, trovando conclusione con la vendita del fabbricato e dei terreni annessi nel 1839. I nuovi proprietari, Giuseppe Chiesa e Filippo Maloria, nel 1843 vendono il complesso produttivo alla Società Anonima per la filatura a macchina di lino e canapa rappresentata dall’Ing. Gaetano Bay, Giuseppe Brun e Giacinto Tasca che, nel 1847, vendono alla Ragion di negozio Gaston Blondel & C. I vari passaggi di proprietà determinano una variazione nelle destinazioni d’uso, ma non inficiano l’originaria conformazione della struttura. Infine, nel 1854, il complesso viene acquistato dalla Società per la Brillatura del Riso, dato che sottende l’influenza della volontà di Camillo Cavour di implementare la coltivazione e la lavorazione del riso. Nel 1881 si assiste tuttavia ad un ritorno delle attività tessili, in concomitanza con il passaggio di proprietà dello stabilimento a Luigi Nicola Chapelle. In virtù degli interventi di pianificazione previsti dal Piano Regolatore tra il 1906 e il 1908, l’area afferente a Borgo Regio Parco vive una nuova fase di espansione dal 1912. Un progetto presentato nel 1926 dalla Società Filatura Celestino Gianotti testimonia la sopraelevazione del fabbricato industriale e l’aggiunta di ulteriori fabbricati nell’area. Verso la metà degli anni Trenta del Novecento lo stabilimento viene acquistato dalla Società Industrie Tessili Torinesi Anonima (S.I.T.T.A.), collegata alla S.N.I.A. viscosa di Riccardo Gualino, e viene avviata la produzione di fibre artificiali. Nuovi capannoni vengono edificati nell’area tra il 1947 e il 1968. L’attività tessile non incontra tuttavia un periodo di fiorente produzione e dunque verso la fine degli anni Cinquanta viene ceduta alla società F.I.M.IT. che si occupa della conversione della produzione per materiali isolanti e pannelli insonorizzati per l’industria automobilistica. L’attività dello stabilimento termina nel 1998, con l’acquisto del terreno e dei beni afferenti da parte del Comune di Torino, che nel 2001 assegna all’intera area la nuova destinazione d’uso per istruzione universitaria e spazi pubblici a parco, progetto che non trova immediata attuazione. Il comprensorio produttivo della F.I.M.I.T., oggetto di sopralluogo nel novembre 2022, appare in stato di abbandono e di degrado, con fabbricati pericolanti, strutture in disuso e coperture parzialmente crollate.

