Il fabbricato ex Ventanaflex si presenta come un edificio di dimensioni contenute ed è ubicato in un’area compresa tra via Pietro Cossa e Piazza Cirene. La costruzione del fabbricato risale al 1929, quando i Sigg. Cav. Uff. Giacomo e Cav. Carlo Fratelli Ghigo fu Pietro progettano di costruire sul terreno di loro proprietà un fabbricato a uso industriale, in particolare una cabina elettrica di trasformazione con annesso alloggio per il custode (progetto risalente all’8 ottobre 1929). L’edificio viene progettato con struttura parzialmente in cemento armato, a due piani fuori terra con sottopiano e copertura in eternit sostenuto da capriate metalliche. L’abitazione del custode viene prevista con un sottostante vespaio e un soffitto a doppia parete formante camera d’aria, tutto il piccolo complesso si avvale della realizzazione di un pozzo nero e di un pozzo perdente al servizio della struttura. In data 23 ottobre 1929, la Commissione Igienico Edilizia esprime parere favorevole per la costruzione dell’edificio (visto a concessione del permesso di costruzione risalente al 21 novembre 1929). Viene incaricato in qualità di direttore dei lavori l’Ing. Eugenio Canavero, mentre l’esecuzione dei lavori viene affidata all’Ing. Crippa. Il manufatto compare nella Pianta di Torino coll’indicazione dei due piani regolatori e di ampliamento rispettivamente della zona piana e della zona collinare aggiornati con le varianti sino a Giugno 1935. L’edificio sorge in un’area cardine per il controllo economico e commerciale del territorio urbano in quanto, nel primo ventennio del Novecento, via Pietro Cossa costituisce la linea perimetrale della città sul fronte nord-occidentale, coincidendo con il tracciato della seconda cinta daziaria risalente al 1912. Il complesso ivi insediato subisce inoltre rimaneggiamenti negli anni successivi: risalgono al 1960 le pratiche per la realizzazione di tettoia, al 1976 le opere per la manutenzione tetto, al 1978 la realizzazione del marciapiede a raso. Fino alla metà del 1980 l’edificio insiste su un’area prettamente agricola. A partire dal 9 dicembre 1994 l’edificio viene acquisito dal Comune di Torino. Attualmente il fabbricato mantiene la struttura originaria, con facciate scandite tra campiture in mattoni a vista e campiture intonacate, e presenta una struttura costituita da un’orditura verticale di pilastri in conglomerato cementizio che si susseguono con una precisa modularità. La copertura si presenta a quattro falde, con manto in tegole marsigliesi. L’edificio attualmente si presenta marcatamente degradato, con elementi del paramento murario ammalorati, intonaci distaccati, lacerti macchiati da graffiti e serramenti rotti. Lo stato di degrado dell’edificio è stato verificato con sopralluogo in loco nel novembre 2022.

