La fontana del Principe, era parte integrante di un grandioso giardino di delizie cinto da mura, che come si ricava da alcune fonti antiche, fu realizzato in prossimità di una modesta residenza degli Spinelli (oggi in stato di semi abbandono) rispetto alla residenza fortificata o castello. Realizzata in muratura è morfologicamente composta, sul prospetto, da un doppio ordine architettonico che suddivide tre fornici di cui l’arco maggiore centrale investe la sezione superiore contraddistinta da un ordine nano. Le aperture laterali non oltrepassano la trabeazione di imposta dell’arco centrale, seguendo un’articolazione che si ispira agli archi di trionfo e dunque alla successione di aperture tipiche della cosiddetta travata ritmica. Elemento caratterizzante sono le bucature ovali ricavate nella sezione superiore, in asse alle arcate laterali, che affiancano l’apertura maggiore. L’intera superficie è rivestita da conchiglie ancora in parte superstiti e ciottoli di diversa natura: da quelli di origine calcarenitica a quelli di derivazione lavica, aderenti ad una scabra superficie di intonaco, che definisce anche gli elementi plastici a rilievo. Si distinguono ancora oltre alle porzioni di corpi femminili, presumibilmente sirene, elementi fitomorfi posti nei punti di chiave delle arcate laterali, sebbene altri elementi aggettanti si siano evidentemente staccati, come si può intuire ad esempio osservando la chiave d’arco dell’arcata centrale.