Le Fonti di Pancole si trovano al di sotto dell’omonima “contrada” cittadina che ha come nucleo lo slargo urbano costituito da Piazzetta Pancole, a San Miniato. Si tratta di un piccolo edificio in laterizio, seminascosto dalla vegetazione, che si estende per il suo lato più lungo per circa nove metri e mezzo, con un’altezza di circa cinque metri.
Il primo documento rintracciato in cui vengono menzionate le Fonti di Pancole è datato 1776: esse vengono ricordate come “pozzo” a servizio del quartiere di Poggighisi. Erano dotate di un lavatoio e di un abbeveratoio pubblico. Il loro utilizzo deve essere definitivamente venuto meno nel secondo dopoguerra.
Il prospetto principale è caratterizzato da due grandi fornici, forse tamponati successivamente. Ai piedi della parte sinistra troviamo un piccolo abbeveratoio, segno che da queste parti ci si passava con animali, sicuramente anche da soma, percorrendo l’antica via Fonti. I lavatoi, situati praticamente a ridosso dell’attuale parcheggio oggi sono scomparsi, forse interrati o rimossi proprio durante i lavori per la realizzazione dello spazio di sosta per gli autoveicoli.
All’interno lo spazio è suddiviso in due ambienti, di pianta quadrangolare e coperti da volte a crociera. La stanza di ingresso fa da anticamera a quella dove vi è la cisterna vera e propria. L’acqua, limpidissima, si immette nella cisterna attraverso una “bocca” che si apre sulla condotta in laterizio che proviene direttamente dalla sorgente.