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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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FORTE SANTA CATERINA

FORTE SANTA CATERINA

Indirizzo: Via del Pestrino
Comune: Verona
Provincia: Verona
Regione: Veneto
Architettura / Forte

Il Forte Santa Caterina prende il nome dalla cappella dedicata alla santa senese, preesistente presso l’antica strada che dal cinquecentesco Lazzaretto di San Pancrazio conduceva a Porta Nuova. La sua architettura riassume la tecnica e l’arte fortificatoria di Franz von Scholl, che negli anni 1834-1838 aveva elaborato un primo complesso progetto per tre forti, sintetizzato poi in un singolo grande forte nel quale erano riassunti i compiti funzionali e le disposizioni architettoniche del disegno originario. Il Forte Santa Caterina era l’opera più complessa e grandiosa, accuratamente progettata dal punto di vista tattico, del Quadrilatero absburgico e poteva ospitare oltre 600 uomini.

Si tratta di un forte a tracciato poligonale (sistema poligonale misto della scuola fortificatoria neotedesca) con un impianto simmetrico a lunetta, fianchi divergenti verso il fronte principale, le cui spalle arrotondate si attestavano su un fronte di gola rettilineo. Si componeva di quattro settori isolabili, separate da fossi asciutti di sicurezza (fossi diamante): l’opera principale di combattimento costituita dal terrapieno con le postazioni d’artiglieria e un piazzale interno, i due orecchioni laterali e il ridotto.

L’ingresso avveniva da quattro portali bugnati ad arco con ponte levatoio situati sul fronte di gola, rivolto verso l’Adige. I due portali più interni conducevano direttamente alla corte del ridotto principale. L’edificio con impianto arcuato si sviluppava su un unico livello con locali interni voltati (h 5,20 m) e copertura terrapienata, per l’artiglieria a cielo aperto. Alle postazioni si accedeva dal cortile attraverso una lunga rampa centrale sorretta da archi. Il piano terra, oltre ai ricoveri per la guarnigione e a due polveriere, ospitava l’artiglieria in casamatta.

Portali con ponti levatoi conducevano dalla corte principale alle due corti laterali, direttamente accessibili anche dall’esterno, e da qui alle corti degli orecchioni. Concepiti come estensioni del ridotto e come caponiere, questi volumi si sviluppavano su un solo piano, con duplice ordine di fuoco: sulla copertura terrapienata, per i fucilieri e le artiglierie occasionali, e al piano terra, per le artiglierie di fiancheggiamento (difesa ravvicinata). Anche qui oltre ai ricoveri per la guarnigione era prevista la polveriera.

Altri portali con ponti levatoi consentivano di superare il grande fosso, anteposto al ridotto principale, e raggiungere infine l’ampio piazzale interno circondato dall’opera di combattimento principale: il terrapieno con il ramparo e le postazioni di artiglieria in barbetta. Al centro del fossato asciutto perimetrale sporgeva la caponiera casamattata per il fiancheggiamento del fosso esterno.

Sul lato opposto, all’esterno del fronte di gola, due linee trincerate campali, in terra, delimitavano una estesa piazza d’armi per la raccolta delle unità di combattimento provenienti dalla riva sinistra dell’Adige.

Il forte negli anni ha subito molteplici danneggiamenti. Il trinceramento esterno è stato completamente spianato. Nel periodo tra le due guerre mondiali l’area era utilizzata come campo per l’addestramento dei minatori e le ripetute operazioni di mina hanno parzialmente smantellato la costruzione. Ulteriori danni sono conseguiti all’esplosione di un deposito di munizioni. Negli anni Settanta il forte è stato utilizzato come pista da motocross e così ulteriormente manomesso. Il completamente abbandono degli anni seguenti ha portato vandalismo, danneggiamenti, occupazioni incongrue e l’invasione della vegetazione spontanea. Da alcuni anni l’area è in concessione alla Cooperativa Sociale “Verona Territorio”, che ha compiuto una prima opera di recupero al fine di restituire l’opera all’uso pubblico, per attività culturali e ricreative.

Sono giunte ai nostri giorni parte del ridotto principale, il ridotto di gola, parte del grande fosso, uno degli orecchioni, parte della poterna e dei muri di contenimento dei terrapieni. I locali sono accessibili solo parzialmente.

Il Forte Santa Caterina è riconosciuto di particolare interesse perché importante baluardo militare facente parte della prima opera di fortificazione staccata, posta a difesa della città di Verona, eretta dagli Austriaci nel 1850, esempio notevole dell’ingegneria militare dell’epoca. Inoltre per il suo inserimento naturalistico e ambientale, il Forte di Santa Caterina era, ed è tuttora, un’architettura di bellezza impareggiabile, caposaldo architettonico e prospettico della città fortificata adattata con sapienza e calcolo al ciglione naturale, agganciata al corso dell’Adige, in relazione visiva con i forti collaterali, la cinta magistrale e i più remoti forti collinari, sulla riva opposta, a settentrione.

Proprietà: Pubblica
Dettaglio proprietà: Stato
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: 11/11/1966
Stato di conservazione: Pessimo