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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura

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Fossa granaria

Fossa granaria

Indirizzo: Piazza Piano della Croce

Comune: Foggia

Provincia: Foggia

Regione: Puglia
Architettura / Silo

In piazza Piano della Croce a Foggia di fronte alla chiesa di San Giovanni Battista si conserva l’ultima fossa granaria rimasta del Piano delle fosse. Questo si estendeva Chiesa di Sant’Eligio fino alla Via Santa Maria della Neve ed era delimitato ad Ovest (all’esterno del sedime delle mura non più esistenti) e, ad Est, dalla Chiesa di San Giovani Battista e, dagli edifici a questa allineati.
La fossa granaria di Foggia era inserita all’interno di un sistema di fosse (poco meno di mille) scavate nella “crusta” calcarea per conservare i cereali al riparo dalle intemperie e dai furti, in attesa della commercializzazione. Il piano delle fosse di Foggia è attestato almeno a partire dal XIII secolo, tuttavia le fosse per la conservazione dei cereali sono state individuate anche nei centri preromani e romani. In età moderna i sudetti piani – in particolare quello di Foggia – assumono una notevole importanza all’interno delle politiche annonarie del Viceregno e sono perciò vigilate, dipendendo dai quantitativi stoccati la possibilità di concedere i permessi di esportazione.
Al 1725 risale una «Conventio inter colonos civitatis Fogie» stipulata in Foggia con la quale si regolamentavano le Compagnie degli sfossatori e la gestione del Piano della Croce. Foggia si imponeva come importante centro di commercio per l’Italia Meridionale. Il piano delle fosse, celebrato per la sua singolarità da studiosi e viaggiatori come Émile Bertaux (1869-1917) e Giuseppe Ungaretti (1888-1970), rimase in attività fino agli anni Trenta del Novecento, quando, nel 1937, fu inaugurato, sulla strada per Manfredonia, il grande silos della capacità di 450 mila quintali. Dopo la seconda guerra mondiale, l’area del “piano” fu interessata da un intenso sviluppo edilizio, cancellando quasi tutti i resti dell’originaria struttura.
Per fossa granaria si intende precisamente un silo scavato sotto terra a forma di tronco di cono, di larghezza variabile dai 4 ai 6 metri di diametro alla base, e da 6 a 10 metri di profondità, in grado di contenere anche più di 2 mila tomoli di cereali (poco meno di mille ettolitri).
Nel secondo dopoguerra le operazioni speculative hanno portato alla cancellazione di quasi tutti i resti dell’originario piano delle Fosse. La fossa, restaurata a cura di un’associazione di volontariato, oggi è coperta da una lastra in plexiglass e segnalata da una targa, tutt’oggi poco visibile.

Proprietà: Pubblica
Dettaglio proprietà: Comune
Regime tutela: Tutela Ope Legis
Stato di conservazione: Mediocre
Ambito cronologico secolo: XVI sec. d.C.
Immagine relativa a Fossa granaria
Immagine relativa a Fossa granaria