In località Genna Angius, su un modesto rilievo tabulare di marna calcarea, è localizzato un vasto edificio a pianta rettangolare, costruito in blocchi squadrati di calcare, connessi da incavi a coda di rondine, destinati ad accogliere le grappe di piombo. Su un lato si individuano le basi dei pilastri del portico frontale. La copertura dell’edificio era costituita da un tetto in tegole e coppi. Il corpo di fabbrica, interpretato come villa urbana rustica in relazione al toponimo (Angius da Bangius, Bal neum) è, invece, edificio pubblico, forse di carattere templare. A tale edificio è pertinente la targa commemorativa della ricostruzione dell’edificio sotto il principato di Nerone, nel 62 d.C., al tempo dei consoli P. Mario Celso e L. Afinio Gallo (iscrizione conservata nell’Antiquarium Arborense- Oristano).