L’idroscalo della Marina Militare di San Nicola Varano si trova sulla sponda ovest del lago di Varano nel comune di Cagnano Varano. In un’area denominata in origine «Santo Nicolay dello Imbuto» che ospitava un monastero benedettino, dipendenza dell’abbazia di Càlena e di Santa Maria di Tremiti.
L’idroscalo venne costruito nel 1915, subito dopo la visita del capo di stato maggiore della Marina italiana, il torinese Paolo Thaon de Revel (1859-1948). La posizione era baricentrica rispetto ad Ancona e a Brindisi e fronteggiava la zona nemica austriaca, le isole Curzolane, dove erano appostati i militari dell’esercito austroungarico. Il sito, inoltre, era protetto a ovest e a sud rispettivamente da monte d’Elio e monte lo Sfrizzo. Il complesso fu costruito in differenti fasi, al 31 maggio 1916 risale il battesimo dell’aria. Il 21 novembre 1918, terminata la guerra, l’idroscalo di San Nicola Varano cessò la sua funzione militare ma non fu abbandonato. Nel 1920 fu costruita la chiesa di Santa Barbara, l’anno successivo il complesso fu dedicato al pilota Ivo Monti, morto nel 1918, durante un volo di ricognizione.
L’idroscalo è oggi in stato di abbandono dopo essere stato utilizzato per alcuni anni come ricovero di bestiame. Sono ancora riconoscibili molti degli edifici che componevano il “villaggio”: oltre all’hangar, la caserma, l’ospedale e l’infermeria, il refettorio e le cucine. Di particolare interesse risultano le palazzine con alcuni caratteri decorativi liberty. A sud si riconosce un edificio che non rientra nella campagna costruttiva del primo quarto del Novecento: si tratta dei resti della cella benedettina medievale di San Nicola Imbuti, trasformata in monastero e inglobata in strutture successive per le quali sarebbe doveroso un approfondimento storico-architettonico.

