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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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Ipogeo dei Cristallini

Ipogeo dei Cristallini

Comune: Napoli
Provincia: Napoli
Regione: Campania
  • Restauro e valorizzazione del sito archeologico dell’Ipogeo dei Cristallini
  • Apertura del complesso ai visitatori
  • Raccolta dei reperti e degli oggetti del corredo funebre nella collezione del MANN
  • Avvio di progetti di conoscenza dei luoghi archeologici e storici diffusi sul territorio e testimoni della vita dell’antico sito greco
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
rafforzare il significato di identità locale riportando alla luce un pezzo di storia che riguarda il territorio e inserire il progetto in una rete di eventi e luoghi che influenzino, in modo profondo e duraturo, la vita del quartiere verso un rinnovamento sociale
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
istituire nuovi rapporti di collaborazione tra la proprietà e le istituzioni per l’accessibilità a competenze specializzate e finanziamenti
SOSTENIBILITÀ CULTURALE
comunicare una fragile bellezza e garantirne la durata nel tempo; avvicinare i residenti e i visitatori alla cultura ellenica e realizzando un’occasione di crescita culturale che, come nella cultura greca, si serva dell’arte e di ogni sua espressione per stimolare il confronto intellettuale e la circolazione di idee, progetti e relazioni.

IL PROGETTO

La valorizzazione e l’apertura al pubblico dell’Ipogeo dei Cristallini hanno lo scopo di restituire al pubblico l’antico sepolcro greco capace di trasportare il visitatore in un’esperienza culturale ed emotiva risalente a circa 2300 anni fa. L’Ipogeo dei Cristallini rappresenta una rara ed incredibile testimonianza di pittura ed architettura ellenica; è il luogo dei quattro sepolcri scavati nel tufo che, con incassi quadrangolari per ospitare i corpi dei defunti, conserva ancora l’intero apparato decorativo dai colori vivaci e dai raffinatissimi effetti di trompe l’oeil a imitazione di partiti architettonici e arredi di lusso. Il progetto di restauro pittorico aggiunge un tassello fondamentale all’operazione di recupero del rione Sanità la cui identità, tanto segnata da contraddizioni, colori e ricchezze socio-culturali, è terreno fertile per l’arte e la creatività quali promotori di un programma di re-innovazione urbana, sociale ed economica. È infatti la cultura greca che, in ogni forma di espressione e di arte è tanto presente in questa porzione di città, che si ripropone al centro di un di una riforma culturale che si fonda sulla libertà di pensiero e di critica incoraggiando la circolazione e la diffusione di idee, progetti e relazioni. Le attività di restauro hanno avuto il via nel 2020 e, a giungo 2022, hanno consegnato l’ipogeo alla città e reso fruibile lo stesso al pubblico in accordo con le procedure e dei protocolli stabiliti dagli enti di tutela. Allo stesso solo i reperti e gli elementi del corredo funebre sono stati raccolti nelle sale del MANN (Museo archeologico nazionale di Napoli) per raccontare la storia dell’Antica Neapolis. L’intervento, mosso da un atteggiamento rispettoso nei confronti del tessuto unico del luogo e a seguito di uno studio approfondito della sua specificità, ha rappresentato una vera e propria sfida alla conservazione minacciata, a seguito volontà di aprire il complesso al pubblico, dall’alterazione delle condizioni ambientali del sito. In merito a questo l’Istituto Centrale per il Restauro si è impegnato nella conoscenza della storia, dei materiali, del loro comportamento nel tempo e dei meccanismi di degrado in atto sulle superfici impegnando notevoli risorse intellettuali e tecnologiche che disegnassero una visione d’insieme dell’Ipogeo dei Cristallini e delle sue relazioni con l’ambiente.

LA COLLABORAZIONE

Il progetto nasce dalla lungimiranza della proprietà e dalla collaborazione di più istituzioni che hanno riunito il lavoro di un gruppo multidisciplinare (imprese, professionisti e associazioni) in un nuovo percorso di analisi, studio e recupero del complesso. L’intervento si è avvalso così di competenze varie e specializzate. La realizzazione è infine stata possibile grazie ai finanziamenti elargiti da fondi regionali e europei ed è stata svolta sotto l’alta sorveglianza e il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro che hanno contribuito a fornire le chiavi di lettura e gli strumenti per la conoscenza completa dell’ipogeo e la sua conservazione nel tempo. Oggi l’ipogeo entra a far parte della fitta rete che anima il rione sede operative di oltre trenta enti no profit (cooperative, associazioni, gruppi parrocchiali etc.) impegnate in una crescita socio-economica del territorio che mira a costruire migliori condizioni di vita, stimolando il senso civico, creando opportunità di sviluppo e offrendo occasioni concrete di riscatto sociale per gli abitanti del quartiere.