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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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LA CATTEDRALE E LA PALAZZINA FACENTI PARTE DELL’EX STABILIMENTO F.I.M. (FABBRICA INTERCONSORZIALE MARCHIGIANA DI CONCIMI E PRODOTTI CHIMICI)

LA CATTEDRALE E LA PALAZZINA FACENTI PARTE DELL’EX STABILIMENTO F.I.M. (FABBRICA INTERCONSORZIALE MARCHIGIANA DI CONCIMI E PRODOTTI CHIMICI)

Indirizzo: Via Faleria
Comune: Porto Sant'Elpidio
Provincia: Fermo
Regione: Marche
Architettura / Fabbrica

Iniziata a costruire nel 1909 la fabbrica è stata terminata nel 1911. Sotto il profilo architettonico il complesso presenta un particolare interesse per la tipologia strutturale: le tecniche costruttive e i materiali da costruzione impiegati.

Il modello strutturale della cosiddetta cattedrale testimonia il periodo di transizione della storia dell’architettura industriale durante il quale la necessità dell’opera ingegneristica, dettata dall’esigenza di coprire grandi spazi, risente ancora delle tradizioni locali sia per quanto concerne i materiali impiegati sia per le tecniche costruttive. I grandi ambienti, la cattedrale e la palazzina, sono definiti da murature con ordito in mattoni di laterizio ed impalcati di copertura ordinati con modelli statici composti da capriate triangolari e palladiane in legno. L’ordito portante secondario è composto da terziere, travicelli, pianellato in cotto con copertura in tegole. Si riconosce la tradizione locale.

L’unitarietà compositiva dell’intera fabbrica, la vicinanza al mare e l’importanza delle dimensioni dell’intero complesso, conferiscono un aspetto paesaggistico di particolare pregio la cui fruibilità visiva è godibile nel suo insieme dalla via del mare e dalla stessa ferrovia. Per tali ragioni l’edificio rappresenta un’immagine significativa di Porto Sant’Elpidio. La fabbrica rappresenta una delle poche soluzioni di continuità tra una città storica italiana e lo sviluppo della società moderna che si è dovuta sempre confrontare con la grande fabbrica.

L’edificio ricopre anche un importante valore sociale poiché nel 1932, gestito dal direttore Antonio Guizzi, fu governato da una gestione più illuminata che coinvolse gli operai attivamente e aumentando loro la consapevolezza di prendere parte ad un progetto prestigiosi attento agli aspetti ricreativo-culturali. In questa occasione è stato inaugurato il refettorio ed è stato sistemato e attrezzato il giardino con i quale si cercava di trasformare la fabbrica in uno spazio autosufficiente destinato alla serenità della famiglia. In questo clima di crescita e progresso vennero inaugurati numerosi eventi ricreativi che coinvolgevano l’intera cittadinanza.

Proprietà: Privata
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: D.M. 29/08/2001
Stato di conservazione: Rudere
Ambito cronologico secolo: inizio XX sec.

Progetto di restauro/valorizzazione