La costruzione della laveria, che sorge nel villaggio di Naracauli, fu avviata nel 1899 su iniziativa di Lord Brassey (1863-1919). Nacque come impianto di preparazione meccanica dei minerali che consentiva di separare le parti mercantili mineralizzate dalla ganga quarzosa.
L’inaugurazione avvenne nel 1900, con la previsione che l’impianto avrebbe trattato fino a 500 tonnellate di materiale al giorno e dato lavoro a 160 operai. Dal piazzale antistante il minerale veniva trasportato direttamente al molo di Piscinas grazie al collegamento ferroviario diretto.
Nel 1903 venne aggiunta all’impianto una sezione per il ripasso delle discariche e, a un anno di distanza, ebbero inizio i lavori per una terza sezione destinata al trattamento dei minerali di piombo e zinco. Seguirono altri interventi che portarono all’installazione di cernitrici magnetiche Primosigh e di un separatore magnetico Ulrich.
La quarta sezione risale al 1916 ed era utilizzata per il trattamento delle vecchie discariche di blenda, seguirono la quinta e sesta sezione per il trattamento della galena del filone Ingurtosu e le blende del filone Brassey.
Nel 1924 venne installato un crivello Hancock che serviva per il trattamento dei minerali blendosi.
Dieci anni dopo si passò dal sistema gravimetrico iniziale a un sistema misto che combinava quello gravimetrico alla flottazione. La chiusura definitiva avvenne intorno agli anni ’60. Seguì lo smantellamento degli impianti che vennero abbandonati e oggi ne restano solo le rovine.
Ancora visibili le caratteristiche bifore in stucco sul fronte principale della laveria. L’edificio è realizzato in pietra e mattoni, sono ancora visibili i pilastri a sezione quadrata mentre le coperture sono totalmente assenti. I muri perimetrali sono parzialmente crollati e l’edificio risulta in parte ricoperto dal materiale di scarto franato dalla collina retrostante.