La Laveria Malfidano si trova a ridosso della Spiaggia di Buggerru e poggia sul promontorio su cui sale la strada che la collega alla provinciale 83.
Il primo impianto della laveria sorgeva dal 1877 in prossimità della spiaggia e di fronte all’imbarco del minerale ma, a seguito dell’aumento della produzione, fu necessario progettare un impianto di dimensioni maggiori e di modernissima concezione.
Tutta la struttura, perciò, pone le sue basi sull’impianto originale, realizzato prima con la pietra locale e in seguito rinforzato con materiali cementizi; nel corso del tempo ha subito numerosi interventi di miglioramento e ampliamenti, in particolare per l’aggiunta dell’impianto di flottazione dopo il 1930.
La data della sua realizzazione si può collocare intorno al 1890, dopo due anni di lavori intensi e costanti, su di un progetto disegnato dall’ingegnere Luigi Sanna.
La necessità di avere una laveria con impianti meccanici d’avanguardia, nacque con l’aumento della coltivazione dei minerali di zinco e l’importante richiesta sul mercato.
Tutta la struttura poggia su differenti terrazzamenti, che impongono alla laveria una composizione a gradoni addossati alla parete, ciascuno livello è raggiungibile con delle passerelle interne, scalette metalliche o in legno, oppure dall’esterno su brevi percorsi tracciati sopra il pendio.
In seguito alla rimozione dei pannelli in materiale di amianto, che poggiava sui travi realizzati in legno o metallo, la laveria manca di copertura, tuttavia la struttura muraria si presenta sufficientemente solida ma esposta ai rischi di deterioramento e instabilità.
Interessante è la tecnica muraria utilizzata per la realizzazione dei primi fabbricati, in cui è evidente l’utilizzo di pietre locali e laterizi, infissi originali in legno, e gli archi a tutto sesto in voga dal 1800, che oltre ad avere una funzione di stabilità muraria per le aperture maggiori, aggiungevano valore artistico a tutto il fabbricato.
La laveria smise di funzionare nel 1979, quando tutta la miniera subì una definitiva chiusura in seguito alla crisi del settore minerario.
A causa dello stato di conservazione critico odierno, la laveria è in disuso e versa in stato di abbandono, tuttavia potrebbe essere uno grande attrattore turistico culturale se prontamente recuperato, valorizzato e reso fruibile alla comunità.

