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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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L’ex-filanda di Sulbiate, nuova “fabbrica del saper fare”

L’ex-filanda di Sulbiate, nuova “fabbrica del saper fare”

Comune: Sulbiate
Provincia: Monza e della Brianza
Regione: Lombardia
  • Recupero del complesso dell’Ex-Filanda riqualificando lo stesso per nuovi utilizzi di interesse collettivo
  • soluzioni innovative per il miglioramento energetico dell’edificio
  • makerspace dedicato ai progetti innovativi di produzione digitale e alle tecnologie collegate alla prototipazione rapida
  • accesso a spazi e dotazioni d’avanguardia, alla formazione e alla mentorship sulla gestione d’impresa, sulla produzione sull'innovazione
  • network tra produttori e commercianti
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
coinvolgimento del singolo cittadino nella raccolta delle idee e dei contenuti per la definizione del progetto di riconversione degli spazi dell’ex Filanda. Costruzione di un percorso “dal basso”, dalla voce, le esperienze e le proposte di colori i quali daranno alla filanda nuova vita
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
compartecipazione di più soggetti, in qualità di finanziatori e di responsabili del management, al processo amministrativo e alla definizione del piano economico-finanziario per l’accesso alle sovvenzioni secondo i principi dell’efficienza e del risparmio. Esortazione degli aspiranti imprenditori all’aviazione di nuove attività connettendo i diversi attori del processo e promuovendo parthenrship
SOSTENIBILITÀ CULTURALE
condivisione degli obiettivi del recupero degli spazi abbandonati e dell’identità del luogo come occasione di rilancio delle attività industriali d’avanguardia e dell’innovazione tecnologica
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
riduzione dell’impatto ambientale grazie ad opere di isolamento termico, al ricorso a fonti rinnovabili e al reimpiego dei materiali originali

IL PROGETTO

Il progetto riconverte gli spazi dell’ex Filanda di Sulbiate nella “Fabbrica del saper fare”, un hub moderno dedicato allo sviluppo e al potenziamento di idee di impresa e progetti innovativi. Il complesso è un pregevole esempio di archeologia industriale risalente al 1923 posto sotto la tutela dei beni artistici e monumentali per il valore storico ed architettonico particolarmente legato all’identità del territorio. L’intervento sull’ex filandra, da decenni in stato di abbandono, ne difende e preserva le caratteristiche costruttive e formali eliminando le superfetazioni, riportando la casa patronale al suo volume originario e distinguendo la stessa dal corpo produttivo. Per gli stessi obiettivi, l’ampliamento si discosta dagli elementi storici e rifiuta qualsiasi mimetismo manifestandosi con una chiara leggibilità. I lavori hanno inoltre riguardato le coperture – il rifacimento, il restauro e l’isolamento termico delle stesse – e la muratura in laterizio per il cui consolidamento statico è stata necessaria la realizzazione di quattro telai di controventatura che dividono funzionalmente il corpo produttivo in tre spazi di utilizzo. Il progetto reimpiega scrupolosamente i materiali, i rivestimenti e le finiture originali e migliora il profilo energetico del corpo di fabbrica prevedendo la realizzazione delle contro pareti coibentate e di un secondo ordine di finestre interne che permette la conservazione dei serramenti esterni originali. Il restauro è accompagnato da una nuova visione dello sviluppo che concepisce tale spazio come luogo della sperimentazione per dare slancio a una nuova idea di impresa e di sviluppo che si fonda sull’artigianato innovativo. Il laboratorio è aperto, ai giovani, alle scuole e agli imprenditori – aspiranti e avviati – e mette a disposizione stampanti, scanner 3D, lasercut, computer e altri complementi di arredo utili per sviluppare progetti innovativi di produzione digitale.

LA COLLABORAZIONE

Questo percorso virtuoso è stato avviato nel 2011 su iniziativa della Provincia di Monza e Brianza e finanziato da enti pubblici e privanti coinvolti differentemente nel progetto del futuro di questo luogo simbolico. Nel suo insieme l’intervento è stato possibile grazie al lavoro sinergico e armonioso che, dal punto di vista economico finanziario, ha saputo valorizzare sia le risorse di provenienza pubblica sia quelle private. Hanno concorso il contributo degli enti pubblici e privati, delle fondazioni e della Regione Lombardia che ha valutato positivamente il piano industriale per lo sviluppo dell’area e ha assegnato il finanziamento nell’ambito del Programma ASTER. Il progetto è frutto di un percorso basato sul dialogo costruttivo con la cittadinanza di Sulbiate. Incontri, laboratori e workshop sui temi dell’innovazione, dell’imprenditorialità e della cultura sono i momenti in cui le risorse, le esigenze e le aspettative hanno costruito l’idea di uno spazio polifunzionale che potesse integrare, in un unico luogo fisico, le tre dimensioni fondanti del meccanismo d’impresa: produzione, commercializzazione e formazione. La partecipazione è stata coordinata dal Politecnico di Milano e dal POLI.design, autori del progetto “Make in progress” finalizzato a coinvolgere gli stakeholders del territorio – cittadini, imprese, istituzioni, no-profit – nella definizione dei contenuti e nel “disegno” della nuova Filanda. Nello stesso periodo, in fase di ultimazione dei lavori di restauro, il Comune di Sulbiate ha emanato un bando pubblico per l’individuazione del soggetto concessionario degli spazi che potesse realizzare un progetto sostenibile, inclusivo, coerente con l’identità del luogo e del programma avviato. Il vincitore amministra, dunque, il centro sperimentale, le attività imprenditoriali (produttive, artigianali, commerciali) e la attività educative e culturali promuovendo i principi del progetto sul territorio.