Le Pescherie, originariamente adibite a mercato del pesce, sono collegate alle Beccherie (macellazione delle carni) e vengono citate in costruzione in una lettera del 1546 di Ludovico da Gattico. All’interno del tessuto storico e sul ponte medievale Giulio Romano adatta la tipologia della bottega quattrocentesca con portico: due porticati paralleli in bugnato rustico, con arcate su pilastri e basso attico con finestre orizzontali incorniciate da lesene, coronati da una gronda con dentelli. I pilastri del portico ovest sono di dimensioni diverse e non allineati: la tesi di più di uno storico è che si sia edificato su preesistenze. Delle sei campate del portico est, la prima a nord è innestata in un edificio. Da questo portico si accede ai magazzini medievali lungo il Rio, raggiungibili anche con un tunnel dalle Beccherie. Nel 1843 crolla al centro la parte superiore delle Beccherie, demolita completamente nel 1877-1878; le arcate sul Rio, allora chiuse, sono sostituite con venti nuove campate su colonne doriche. Nel 1882 e poi nel 1931 le Pescherie ovest vengono restaurate e allungate aggiungendo due testate opposte. Nel 1925 il convento e la chiesa di San Domenico vengono demoliti, per il taglio della nuova via Crispi: rimane il campanile nella sistemazione attuale del Lungorio. Attualmente l’edificio non è fruibile, è in corso di ultimazione l’intervento di recupero.