Il mercato ittico di Piazza Cavour a Genova è stato riconosciuto come un esempio significativo della produzione architettonica razionalista degli anni trenta. All’epoca della sua costruzione il mercato si affacciava su piazza Cavour snodo cruciale nell’evoluzione nel centro storico cittadino. La piazza, difatti, è il risultato di un programma ottocentesco di risanamento igienico e pertanto rappresentava, interrompendo drasticamente l’immagine di continuità per tra la città e il porto, una brusca cesura per la viabilità urbana. Oggi però l’immagine della piazza e dell’edificio del mercato è fortemente cambiato quando la realizzazione della strada sopraelevata ha profondamente modificato l’originario rapporto ambientale dell’edificio con l’intorno.
Le vicende della costruzione del mercato sono quindi legate quindi alle esigenze funzionali della città e ad un programma generale di riorganizzazione del territorio urbano assunto come obiettivo prioritario degli amministratori tra il 1929 e il 1934 che si impegnarono attivamente a bandire concorsi per la ristrutturazione della città.
Nel complesso l’edificio appare articolato su un piano principale e tre piani con funzioni secondarie. Il piano terreno rialzato rispetto al livello del suolo costituisce il volume più significativo ed era destinato sia alla vendita all’ingrosso sia alla vendita al dettaglio. Il primo piano era diviso in una zona coperta destinata ad uffici e una zona scoperta sistemata a terrazze. Il secondo piano, invece, era destinato all’alloggio del custode e rispondeva a specifiche esigenze di carattere architettonico. Il mercato ittico di Piazza Cavour denuncia certamente ancora oggi le linee principali del suo volume. La planimetria risulta la composizione di corpi entranti e aggettanti. L’intero edificio appare fortemente caratterizzato dal corpo a pianta semicircolare dell’ingresso strutturato da setti murari disposti radialmente, dalle grandi vetrate a tutta altezza e dalla pensilina fortemente aggettante.