La denominazione “Oratorio del Riformatorio Marchiando-Spagliardi” è attribuita nel decreto ministeriale di vincolo del 18 aprile 1913 alla chiesa settecentesca dell’ex convento di Sant’Ambrogio della Vittoria. All’epoca del vincolo difatti l’antico complesso monastico aveva tale uso. La chiesa, eretta tra il 1708 e il 1713 sopra i resti della più antica, è attribuita a Giovanni Battista Quadrio (1659-1722) ed è un pregevole esempio di architettura monastica cistercense. Il campanile è stato innalzato nel 1723-1725 ed è attribuito all’ingegnere-architetto Carlo Federico Pietrasanta (1656-1729). La consacrazione del nuovo tempio, la cui facciata è rivolta a ponente secondo la regola dell’Ordine, è avvenuta il 19 aprile 1713. La chiesa settecentesca conserva murata dietro l’altare la chiave di volta con la raffigurazione di Sant’Ambrogio, appartenuta alla distrutta chiesa trecentesca. Il grande edificio ha un’unica navata con cappelle laterali, transetto e coro semicircolare, il presbiterio è rialzato e separato dai fedeli tramite una balaustra; tele, affreschi e stucchi di pregiata fattura decorano l’interno. Tra i dipinti: “Sacra Famiglia” di Giovanni Battista Sassi (1679-1762) e la “Riconciliazione di Sant’Ambrogio con la Città” di Pietro Antonio de Petri (1663-1716); nel presbiterio la “Cacciata di Teodosio dal tempio” e la “Battaglia di Parabiago” di Tommaso Formentino. Degno di nota l’organo intagliato da Carlo Bossi (1716). Si stanno manifestando diversi fenomeni di degrado materico, che interessano anche le opere d’arte. Sono necessari interventi di restauro conservativo.
Sul luogo dove è sorta nel XVIII secolo l’attuale chiesa, si ergeva una primigenia chiesa dedicata a Sant’Ambrogio della Vittoria, risalente alla metà del XIV secolo. Secondo la storiografia la chiesa era stata eretta come voto per la salvezza di Luchino Visconti nella battaglia di Parabiago del 1339 e faceva parte di un convento ceduto alla fine del XVII secolo ai monaci Cistercensi. Ad essi si deve la maestosa riforma dell’intero Cenobio e la ricostruzione della chiesa. Dopo la soppressione dell’ordine cistercense avvenuta nel 1799, l’intero complesso venne adibito a diverse funzioni tra cui un collegio convitto. Nel 1864, con la vendita a don Giovanni Spagliardi diviene il “Pio Istituto per fanciulli derelitti”. Nel 1869 si fuse con l’Istituto Marchiondi di Milano, prendendo la denominazione di Opera Pia Marchiondi Spagliardi per l’assistenza minorile. Il riformatorio chiude nel 1924 e il complesso è utilizzato, a partire dal 1932 per alcuni anni, come sede sussidiaria del manicomio di Mombello. Negli anni Novanta del Novecento è stato sede dell’ASL. Oggi nell’antico monastero sono ospitati gli spazi del Centro psicosociale (CPS) Parabiago e della Comunità protetta ad alta assistenza, strutture socio sanitarie gestite dalla ASST Ovest Milanese. Nel complesso vi sono anche gli uffici dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia (ARPA).
