L’Oratorio di San Martino Vescovo era in origine la sede della chiesa curata di Andagna, dipendente dalla chiesa parrocchiale di Triora di cui la località era frazione (oggi è invece frazione di Molini di Triora, costituito in comune autonomo). L’edificio originario risale probabilmente al XV secolo, come si può desumere dal portale d’ingresso e dai resti di colonne e capitelli all’interno della chiesa, che sono stati re-impiegati come ingresso al sagrato antistante l’edificio.
Nel 1644 la comunità decide di erigere una nuova chiesa all’interno dell’abitato, sulla piazza del paese, dedicandola al Parto di Nostra Signora. La prima pietra fu posata il 14 marzo di quell’anno. Conclusa la costruzione nel 1662, l’ex chiesa curata divenne oratorio ad uso della locale confraternita dedicata ai santi Margherita e Martino. Attorno al 1739 l’edificio subì un’ulteriore trasformazione in chiave decisamente barocca, adottando una pianta tendente all’ellisse. Nel secolo successivo si registrano danni alla volta e al pavimento, che la comunità non sembra più in grado di arginare a causa degli scarsi mezzi disponibili, aggravati dal terremoto del 1887. Nonostante gli interventi di restauro eseguiti nel 1929chwe interessarono il tetto, fonti orali riferiscono che la chiesa fu definitivamente abbandonata e reimpiegata come officina artigianale.
La struttura è a navata unica e pianta tendente all’ellisse con decorazione in stucco particolarmente ricca nell’area presbiterale. Si intuisce la presenza di una volta in legno in navata e forse in muratura sull’area presbiterale con copertura in tegole marsigliesi e ciappe di ardesia. L’interno era intonacato e la decorazione in materia si attestava lungo il cornicione e nell’abside, dove risultava parzialmente dipinta; anche l’altare maggiore pare in materia. L’esterno non è intonacato e la facciata è articolata su due registri: quello superiore decorato da un’apertura quadriloba centrale, è concluso da timpano triangolare; quello inferiore è caratterizzato dal portale con architrave e montanti laterali in ardesia scolpita e da una nicchia posta centralmente sopra di esso, un tempo probabilmente occupata da una statua del santo titolare.