OSPEDALE DELLA PACE

Il complesso di Santa Maria della Pace, nel centro antico di Napoli, si articola su quattro livelli, comprendendo i locali dell’Ospedale dei frati ospedalieri di San Giovanni di Dio, l’omonima chiesa, la farmacia e la sala del Lazzaretto.
Il complesso nasce dallo sviluppo del palazzo quattrocentesco del Gran Siniscalco Sergianni Caracciolo il cui ingresso rappresenta l’attuale accesso al primo chiostro dell’Ospedale. Nel 1587 l’edificio fu acquistato dai frati dell’Ordine dei Fatebenefratelli e destinato ad ospedale. Con la nuova funzione si rese necessario un ampliamento, finanziato da donazioni. Il primo edificio in cui officiarono i frati fu la chiesetta adiacente al palazzo intitolata a San Cristoforo, presto sostituita da una nuova fabbrica dedicata a Santa Maria della Pace. Nel corso del Seicento numerosi interventi interessarono la nuova chiesa, mentre dopo il terremoto del 1732 il restauro di Tagliacozzi Canale riguardò l’intero complesso. Nella seconda metà del XVIII secolo, in particolare i Padri Ospedalieri fecero erigere un secondo chiostro a sud, più grande e sottoposto rispetto al primo di circa quattro metri, e ampliarono il Salone del Lazzaretto. Nell’Ottocento l’amministrazione dell’ospedale fu accorpata a quella degli Incurabili per poi passare in gestione ai frati di San Giovanni di Dio e infine ritornare nuovamente agli Incurabili. Nel frattempo, si operò sulla fabbrica con interventi sulle coperture e sul Salone. Il XX secolo vede la realizzazione di diversi lavori del Genio Civile resi necessari prima dai danni provocati dalla Seconda guerra mondiale e poi dalla dismissione nell’ospedale nel 1974. Tra 1983 e 1986 è emersa parte dell’originaria decorazione affrescata nel porticato del primo chiostro e in una piccola cappella al primo piano.
Oggi, l’Ospedale della Pace è parzialmente usato per ospitare, oltre a negozi sul fronte strada, gli uffici del Comune. Tuttavia, larga parte del complesso, costituita dagli ambienti che si articolano intorno al secondo chiostro, giacciono in uno stato di abbandono con problematiche di conservazione degli intonaci e delle strutture murarie.