Ospedale Petrusola, “Sa Palazzina” – Fluminimaggiore

La proposta di realizzare un ospedaletto minerario a Fluminimaggiore fu avanzata agli inizi del 1900 dall’imprenditore inglese Thomas Alnnut Brassey (1863-1919), proprietario della Compagnia Mineraria Pertusola, che aveva ottenuto in concessione la Miniera di Su Zurfuru dopo la United Mines Limited.
L’intenzione era quella di costruire l’ospedale minerario a Fluminimaggiore con una sala capace di ospitare undici posti letto e dedicando due di questi agli abitanti del paese, ma a condizione che il comune individuasse il terreno da cedere alla società per la costruzione dell’opera sanitaria e mettesse a disposizione dei pazienti il medico locale.
Nel 1907 si individuò l’area su di un piccolo rilievo collinare all’ingresso di Fluminimaggiore e si diede avvio alla sua costruzione. A confermare l’inizio dei lavori è il testo dei Rapporti di Ispezione del Lavoro tra il 1906 e il 1908, che specifica come già a Fluminimaggiore la compagnia Pertusola si stesse dedicando alla costruzione di un ospedale. Tuttavia, ad opera ultimata l’ospedale non fu da subito funzionante perché ancora privo del personale medico necessario.
Nel 1909 l’amministrazione, perciò, mise a disposizione il medico locale, e poiché l’illuminazione interna dell’ospedaletto minerario avrebbe dovuto trarre alimentazione dalla centrale idroelettrica installata nella Miniera di Su Zurfuru, il comune immaginò di poter sfruttare la rete per poterla allungare alle vie del paese.
Tuttavia, furono sfruttate le lampade a petrolio, mandando a monte l’intenzione iniziale.
Nel corso del tempo l’ospedale trovò varie difficoltà con la dotazione del personale medico, e fu utilizzato come stanze di alloggio per il personale tecnico e direttivo delle Pertusola.
L’edificio storico mostra uno stile architettonico di pregio ma è privo di elementi ornamentali. Si distingue per la sua posizione in cima ad una piccola collina che domina sul paesaggio. È suddiviso su due piani differenti e mostra due ingressi separati; uno sulla facciata est e l’altro sulla facciata che guarda a sud.
L’intonaco scrostato lascia intravedere la pietra che è stata utilizzata per la sua costruzione, e il degrado interno fa pensare che sia stato occupato abusivamente per diverso tempo.