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PADIGLIONE DELLE ISOLE ITALIANE DELL’EGEO (RODI) NELLA MOSTRA D’OLTREMARE

PADIGLIONE DELLE ISOLE ITALIANE DELL’EGEO (RODI) NELLA MOSTRA D’OLTREMARE

Indirizzo: Viale John Fitzgerald Kennedy
Comune: Napoli
Provincia: Napoli
Regione: Campania
Architettura / Padiglione

Il padiglione Rodi della Mostra d’Oltremare, architettura fregiata da arabeschi e impreziosita da cortili evocanti l’atmosfera delle isole elleniche, fu edificato nel 1940, anno di inaugurazione del polo fieristico flegreo. A differenza di molti edifici della sezione geografica della Triennale d’Oltremare, il padiglione era destinato a permanere alle varie esposizioni che il regime avrebbe allestito nel polo fieristico. Per tale ragione, l’edificio venne realizzato in muratura portante a vista e rivestimento in pietra di Taranto. Nel piazzale antistante la struttura è ancora oggi ammirabile una colonna prismatica che sorregge la statua bronzea di un cerbiatto, simbolo di Rodi.
La facciata del padiglione è caratterizzata da un porticato con nove archi che ricordano le architetture dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni in Levante di Rodi. Due scale in travertino conducono al Salone d’Onore, un ambiente rettangolare affrescato da Beppe, Valente ed Enzo Assenza (Aveta 2021).
L’elemento che meglio rappresenta il Padiglione è certamente il cortile porticato centrale che nel 1940 appariva come una sorta di oasi floreale grazie alla presenza di numerosi cespugli di rose disposti lungo il quadrato del suo perimetro. Anche questa componente ornamentale era caratteristica degli edifici medievali rodioti. Dal cortile centrale si raggiungeva un secondo patio, all’interno del quale il progettista Ceas allestì un ambiente noto come la Casa di Lindo: la ricostruzione di una tipica abitazione di Lindos, località poco lontana da Rodi. Dopo appena un mese dalla sua inaugurazione, la Mostra chiuse a causa della guerra e fu riaperta dal ’43 al ’47 dai corpi medici degli americani dopo una conversione di molti dei suoi padiglioni negli spazi del 21st General Hospital: il padiglione Rodi ospitò la mensa dell’ospedale. Nel 1952 il polo fieristico riaprì e il padiglione Rodi fu rifunzionalizzato per poi essere nuovamente abbandonato con la chiusura dell’esposizione. Nel 1957, quando il docente universitario Eduardo Caianiello trasferì le attività della facoltà di Fisica dell’Università di Napoli nella Mostra d’Oltremare, l’ex Salone d’Onore ospitò l’aula magna della facoltà, mentre negli ambienti sulla corte vennero allestiti i laboratori di ricerca.
Agli inizi del Duemila il dipartimento di fisica si trasferì a Monte Sant’Angelo lasciando l’edificio a un secondo abbandono che ha provocato l’insorgere di problematiche conservative sia all’esterno che negli ambienti interni.

Proprietà: Persona giuridica privata senza fini di lucro
Specifica: MOSTRA D’OLTREMARE S.P.A.
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: DECRETO N. 248 DEL 12.10.2016; D.S.R. N. 8476 DEL 26.11.2003 – ADEMPIMENTI AI SENSI DELL’ART. 5 COMMA 3 DEL D.LGVO 20.10.1999
Stato di conservazione: Mediocre
Ambito cronologico secolo: XX