L’edificio attualmente riconosciuto come Palazzina Uffici a servizio del deposito viene costruito nel 1936 come Nuove Stazione di Orbassano, in occasione dell’elettrificazione della tratta di linea ferroviaria tranviaria tra Orbassano e Giaveno, a opera della nuova Società Anonima Tramvie Torino Ovest (SATTO), che segue le operazioni che dal 1926 rendono elettrificato il tratto da Torino a Orbassano grazie al Consorzio Esercizio Tranvie Orbassano Stupinigi (ETOS), partecipato dall’Amministrazione torinese.
Nel dicembre 1957 la SATTI, già SATTO, affianca alla tramvia un servizio di bus tra Torino, Giaveno e Cumiana, preludendo alla chiusura della linea tranviaria, avvenuta di fatto nel 31 ottobre 1958. Il fabbricato principale del complesso diviene così Palazzina Uffici a servizio del deposito e la Stazione di Orbassano diviene pertanto deposito extraurbano di autobus, mantenendo tale destinazione d’uso fino al 2012 quando la Società Gruppo Torinese Trasporti (GTT) trasferisce tutti i servizi al deposito del Gerbido.
L’edificazione della Nuova Stazione di Orbassano negli Anni Trenta del XX secolo affianca alla ottocentesca linea ferroviaria tranviaria Torino – Giaveno conclusa nel 1881 e collaudata nel 1883, un’architettura di chiara ispirazione razionalista e funzionalista in cui si ritrovano elementi tipici dell’espressione architettonica del Ventennio fascista italiano, come forme semplificate, volumi chiusi, murature lisce, cornici spianate, archi a tutto sesto, colonne smussate o pilastri a sezione quadrata, rifuggendo tuttavia il retorico monumentalismo spesso ricercato da tale linguaggio. L’edificio si articola su a due piani fuori terra, oltre al piano seminterrato e al piano terra rialzato ospita gli ambienti degli ex – uffici a servizio deposito e al piano superiore una residenza per il custode. La facciata principale si caratterizzata per la presenza di un orologio sul fronte strada con funzione anche di sobrio elemento decorativo. Attualmente, come verificato tramite sopralluogo in situ nel novembre 2022, l’edificio versa in stato di abbandono.