Il Palazzo Comunale, dai suoi abitanti più comunemente chiamato Villa Opizzoni, è l’edificio oggi meglio conservato della Pioltello Vecchia.
Il fabbricato fu costruito probabilmente nella seconda metà del Seicento e appartenne ai fratelli Crodari fino al 1698, quando fu acquistato da Don Pedro Paceco-Roxas, il cui stemma è ancor oggi visibile in corrispondenza della porta centrale sotto il porticato d’ingresso. Passò quindi in eredità al Conte Francesco Opizzoni Paceco nel 1798 e nel 1865 fu lasciato in eredità alla Congregazione di Carità di Milano. Nel 1871, il Palazzo fu acquistato dai signori Bozzotti per farne una filanda. Nel 1896 fu acquistato dal Comune di Pioltello per trasformarlo in sede del Municipio e delle scuole.
Il suo elevato pregio è testimoniato dall’impostazione barocca a due piani, con pianta ad U, un pentaportico al piano terra nella parte centrale, archivoltato e colonnato sulla fronte principale. Sulla fronte posteriore vi è un interessante motivo di balcone in ferro battuto. I prospetti sono scanditi da regolari aperture rettangolari. Nelle ali, fino all’inizio degli anni ’80, s’intravedevano gli accessi che davano alle scuderie e ai depositi della villa. A seguito di importanti trasformazioni e adattamenti, l’imponente scalone richiamato in declaratoria non è più esistente, mentre le ali sono oggi adibite ad alloggi destinati a categorie protette. La porzione padronale ed il giardino sono in disuso da anni, dopo la cessazione dei servizi pubblici e sanitari che vi erano stati collocati.

