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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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PALAZZO DAL POZZO-SERAFINI-SUZANI e pertinenze

PALAZZO DAL POZZO-SERAFINI-SUZANI e pertinenze

Indirizzo: Via Serafini
Comune: Piacenza
Provincia: Piacenza
Regione: Emilia-Romagna
Architettura / Palazzo

L’eccezionale rilevanza storico architettonica e artistica di questo monumentale palazzo è attestata da una cospicua documentazione d’archivio, solo in parte edita, che consente di ripercorrere le vicende del cantiere fin dal Cinquecento, ovvero quando proprietario della dimora era Barnaba Dal Pozzo. Sulla metà del Seicento, il palazzo fu alienato al marchese Francesco Serafini, maestro di campo e consigliere di Stato del duca Ranuccio II Farnese, cui spetta la ristrutturazione del palazzo (1661-1664) e la decisione di fare abbattere alcune case poste davanti all’edificio, al fine di realizzare uno slargo; quindi, nel 1817, in seguito alla confisca di numerosi beni al marchese Orazio Serafini, il palazzo pervenne a G. Battista Maggi, membro del corpo legislativo di Francia, governatore di Piacenza che intorno al 1820 lo cedette al conte Filippo Suzani. Dopo altri passaggi proprietari, nel 1921, il palazzo fu poi acquisto dallo Stato e ospitò la sede dell’Intendenza di Finanza.
Il palazzo attuale, che si articola su un impianto planivolumetrico a U, si eleva su tre piani fuori terra, oltre agli ampi ambienti ipogei. L’ampio atrio a pianta ellittica introduce al portico di ordine dorico collegato con il giardino.

Al piano terreno si aprono varie sale, di medie e piccole dimensioni, ampiamente rimaneggiate nel corso del Novecento ove restano solo alcune testimonianze di decorazione tardobarocca. L’assetto compositivo attuale del palazzo sembra però non conservare nulla della fabbrica cinque e seicentesca, così come l’articolazione degli ambienti interni è il portato della ristrutturazione condotta in età neoclassica quando il palazzo apparteneva a G. Battista Maggi e poi, dal 1820 circa, ai conti Suzani.
Presente un monumentale scalone d’onore a due rampe contrapposte, entro un vano a tutta altezza coperto da volta a botte a lacunari, di memoria romana, convenzionalmente retta da otto semicolonne ioniche. Al piano nobile si aprono una luminosa galleria e varie sale e salotti, fra i quali il salone di rappresentanza che riceve luce da due finestre e una porta finestra con balcone su vicolo Serafini. Di grande interesse è una saletta ottagonale ricavata nell’ala nord del palazzo, cui corrisponde un analogo ambiente al piano terreno.

Proprietà: Pubblica
Dettaglio proprietà: Stato
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: Decreto Commissione Regionale del 15/04/2021 e Decreto Ministeriale del 25/11/1968
Stato di conservazione: Buono
Ambito cronologico secolo: XVI sec.