Palazzo Ferri è un edificio ad angolo con pianta a forma di “L” che si erge all’incrocio tra via Fiera Millenaria e via Chiesa Matildica-SP50, su tre piani fuori terra oltre il seminterrato con uno sviluppo simmetrico rispetto al corpo centrale in cui si trova lo scalone di accesso alle cinque unità abitative. L’accesso principale è posto centralmente all’incrocio delle due vie mentre su via Fiera Millenaria si trova il cancellino per l’accesso pedonale ed il cancello a due ante per quello carraio e su via Chiesa Matildica si trova il secondo accesso pedonale. L’edificio presenta nella parte interna un’ampia area a verde di pertinenza, con due alberi ed un pozzo, su cui affacciano gli accessi indipendenti alle due unità del piano rialzato oltre ai locali di servizio del piano seminterrato, quali cantine, garage e ripostigli. Gli appartamenti, di taglio quadrilocale molto grande sono situati al piano rialzato e al piano primo, mentre al piano secondo, in corrispondenza del solo corpo centrale, si trova un bilocale. L’estetica del palazzo, caratterizzata da rivestimento in pietra naturale per circa due metri di alzato, muratura faccia a vista, muratura intonacata con decorazioni geometriche e falde di copertura in legno a vista nelle porzioni di gronda, lo rende riconoscibile e ne sottolinea la valenza storica. Il palazzo è stato oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria e restauro importante nel 2002, parzialmente realizzato: in quella occasione, oltre ad intervenire con putrelle IPE e tavelloni per il consolidamento dei solai e sottoporre a restauro tutti i ferri e i paramenti dei prospetti, lo scalone ed i pavimenti interni in gres rosso esagonale, sono stati rimossi alcuni caratteri tipici degli interni (cannicci intonacati, alcuni pavimenti e i rivestimenti dei bagni). Il terremoto del 2012 ha causato un veloce abbandono e la chiusura dell’edificio divenuto inagibile: durante questi anni di disuso sono stati frequenti gli episodi di ingressi abusivi con scasso e furto di materiale e la creazione di aperture che hanno permesso l’insediarsi di colonie di piccioni. Lo strato di guano e le carcasse che pervadono gli spazi interni hanno aumentato lo stato di degrado dei materiali costituenti gli infissi in legno, i pluviali e le stesse canalizzazioni degli impianti dei bagni.