Il Palazzo Gonzaga di Vescovato si trova a Portiolo, una piccola frazione di San Benedetto Po in provincia di Mantova. L’area su cui insiste la costruzione proviene da una donazione fatta da Matilde di Canossa ai monaci dell’Abbazia di San Benedetto in Polirone. Con l’avvento al potere dei Gonzaga, la zona passò sotto il controllo della nobile famiglia. Il complesso fu edificato tra il XIV e il XV secolo come casa-fortezza, assumendo la connotazione di corte rurale fortificata, la prima villa-castello costruita dai Gonzaga che divenne poi cascina di caccia del ramo cadetto dei Gonzaga di Vescovato e infine residenza nobiliare e di prestigio. La costruzione fu in proprietà di Sigismondo I Gonzaga, dei Gonzaga di Vescovato. La villa fu abitata dal condottiero Fulvio Gonzaga, che compì importanti lavori di ristrutturazione e qui si ritirò alla fine del Cinquecento per dedicarsi alle attività letterarie. La costruzione passò a Sigismondo II Gonzaga, marchese di Vescovato, quindi nel 1567 al figlio Carlo Gonzaga. Il principe Ottavio I Gonzaga fece edificare la parte centrale del palazzo e i giardini nel 1661 per trasformarlo in sua residenza, con l’apporto dell’architetto Frans Geffels. Nella proprietà succedettero Pirro Maria, Ottavio II Gonzaga e la figlia Marianna (1706-1758). Dopo questo periodo cominciò il declino della corte, che fino alla metà del XIX secolo restò in proprietà della famiglia Cavriani. Fu abitato fino agli anni Sessanta del secolo scorso per poi essere completamente abbandonato; nel 2012 ha subito danni da sisma. Edificio a pianta ad “L ” costituito da un lungo corpo di fabbrica longitudinale e da un altro corpo ad esso perpendicolare che presenta una parte più alta con una loggia nella sommità (sul lato rivolto verso il cortile interno). Il lungo corpo longitudinale presenta tre piani di cui uno seminterrato e uno sottotetto; in corrispondenza dell’ingresso monumentale vi è un sopralzo che denuncia la presenza del salone di rappresentanza a doppia altezza. Le pareti esterne sono in muratura in laterizio e intonacate; copertura a tetto a padiglione. “Il palazzo è costituito internamente da una serie di sale spoglie con soffitti a cassettoni dipinti e rosoni”