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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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PALAZZO MARINO, CENTURIONE

PALAZZO MARINO, CENTURIONE

Indirizzo: Via 25 Aprile
Comune: Ozzero
Provincia: Milano
Regione: Lombardia
Architettura / Palazzo

Nel punto più alto dell’abitato, il cinquecentesco Palazzo Marino, Centurione esercita un grande fascino da rovina. Si tratta di un massiccio quadrilatero a metà tra la fortezza e la villa, non troppo diverso dalla Villa Borromeo d’Adda a Fagnano, presso Gaggiano.

La storiografia colloca la sua realizzazione tra il 1554 e il 1564 come villa di campagna di Tommaso Marino, proprietario anche del Palazzo Marino di Milano (oggi sede dell’amministrazione comunale). Intorno alla metà del Settecento è passato per matrimonio ai Centurione, famiglia della quale mantiene anche adesso il nome. Nella seconda metà del Novecento è stato utilizzato per alcuni anni come fabbrica per l’imbottigliamento del vino.

Architettonicamente presenta una vasta mole cubica, elevata sopra un poggio, con potenti contrafforti alle pareti. Il Piano terreno e il primo piano sono di grande altezza ed è presente un piano ammezzato. Esternamente si può notare il portale di pietra a timpano spezzato, con scudo araldico nel mezzo. In sommità si scorgono le tracce del cornicione caduto o demolito: era di muro, a sguscio di forte sporgenza, con lunette in corrispondenza alle finestre del mezzanino. L’ampio sotterraneo a volte robuste conteneva in origine cucine, servizi e cantine. Nell’interno ormai spoglio di ogni elemento decorativo, vaste sale nei due piani: coperte da volte nel terreno, e con soffittature di legno di accurata lavorazione al piano superiore. Al primo piano, presso ad una sala, un curioso localetto d’angolo, a pianta ottagonale, con nicchie e lesene sulle facce, offre un raro esempio di architettura sanitaria del tardo Rinascimento. Sebbene sia stato spogliato di ogni arredo e d’ogni traccia d’arte, la struttura originaria è rimasta sostanzialmente invariata.

L’edificio ha mantenuto la sua maestosità, rappresenta il risultato del particolare momento di sintesi e sperimentazione dell’architettura lombarda documentando il passaggio della tipologia del castello a quello della villa.

Proprietà: Privata
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: D.M. 03/10/1942
Stato di conservazione: Cattivo
Ambito cronologico secolo: Da XVI a XX