L’immobile si configura come un edificio d’angolo di tre piani fuori terra, caratterizzato da un linguaggio architettonico di ispirazione eclettica. Realizzato tra il 1906 e il 1912 su progetto dell’ing. Vittorio Storchi (1905), l’edificio sorge sull’area dell’ex convento di S. Agata.
I prospetti presentano tre ordini sovrapposti di aperture: quelle al piano terra, più ampie, a tutto sesto, quelle al piano primo, anch’esse ad arco a pieno sesto, ma binate, mentre le aperture del secondo piano, più semplici, sono architravate. Le facciate sono risolte con il ricorso al bugnato liscio al piano terra per tutta la superficie, mentre i piani superiori sono scanditi da lesene di ordine gigante, sempre trattate a bugnato liscio. Corona i prospetti un elaborato cornicione su mensole, sormontato, in corrispondenza del risvolto d’angolo contenete l’ingresso principale con serliana, da una balaustra con orologio progettati dall’ing. Eugenio Mollino. All’interno il piano terra è organizzato attorno all’ampio salone ottagonale denominato “Sala Pagano”, coperto con cupola in ferro e vetro. Le volte di alcuni ambienti conservano decorazioni pittoriche rappresentanti motivi geometrici e floreali.