Il palazzo edificato nel secolo XVI divenne agli inizi del XVII secolo dimora della famiglia Stoppani che vi si trasferì dal Comasco. Il complesso abitativo con i vari servizi annessi costituisce una importante testimonianza delle consuetudini di vita nel Seicento di una famiglia agiata di provincia i cui componenti ricoprono nel tempo importanti cariche politiche ed ecclesiastiche.
L’edificio, costituito da un corpo di fabbrica di notevoli dimensioni e a pianta pressoché quadrangolare, è composto da un piano seminterrato destinato a cantine e da tre piani rialzati adibiti ad abitazione. Essi sono evidenziati nel prospetto principale con tre ordini di finestre quadrate al primo piano, e bucature rettangolari incorniciate da mostre in arenaria al piano secondo. Il portale principale tipicamente secentesco si distingue con paraste e festoni purtroppo in gravi condizioni di degrado.
Il piano terra del palazzo, con due piccole corti interne era originariamente destinato a magazzini e deposito di prodotti agricoli nonché ad uffici per l’azienda agraria. Gli ambienti erano infatti destinati alla scuderia e ai locali per carrozze come raccontano le evidenti tracce nella pavimentazione e il sistema di deflusso dei liquami. Gli ambienti del piano terra restaurati sono ora in parte adibiti ad abitazione conservando tuttavia ancora le strutture in legno dei solai. Il piano nobile era destinato alla residenza della famiglia e conserva tutt’ora i caratteri di rappresentatività che una famiglia agiata dell’epoca indubbiamente richiedeva: il salone con soffitto a cassettoni e decorazioni murali, porte in noce, pavimento in cotto nonché la cappella di famiglia. Caratteristiche simili connotano anche il secondo piano.