Di origine probabilmente prerinascimentale, passò verso la metà del secolo XVII alla famiglia Tedaldi che vi eseguì importanti lavori di ristrutturazione, conferendogli l’aspetto attuale, caratterizzato da una facciata in mattoni a facciavista con il cornicione di gronda sorretto da alti e stretti mensoloni in cotto. Il cortile, porticato in due lati, ha archi sorretti da colonne ioniche in granito, uguali a quelle del soprastante loggiato, ora tamponato. Pregevole la scala elicoidale a pianta ellittica in marmo rosso di Verona con ringhiera in ferro battuto. Nel suo complesso l’edificio, che si sviluppa tutto all’interno, essendo la facciata stretta fra altri palazzi, riveste particolare importanza per lo studio e la conoscenza dell’architettura civile piacentina.
Nel 2009 è stata oggetto di manutenzione straordinaria e di progetto di restauro conservativo la sola porzione di edificio che si affaccia su Via Croce.