Il palazzo era stato di proprietà, fra le altre, delle famiglie Vimercati (già dal Quattrocento) e poi Zurla (a fine Seicento).
Furono proprio questi ultimi a ristrutturare l’edificio nelle forme in cui è giunto fino a noi.
La facciata testimonia di uno stile barocco classico e solenne. La sua superficie si sviluppa in senso rigorosamente lineare. Un rigore interrotto soltanto dalle lievi volute che decorano le finestre al pianterreno e da un rilievo più plastico al piano superiore, dove modanature più possenti e busti umani sporgenti aumentano la vivacità ornamentale.
Originariamente i soffitti di alcuni ambienti del palazzo erano impreziositi con piccole tavolette dipinte a tempera. Risalenti forse alla fine del Quattrocento raffiguravano stemmi araldici e busti maschili e femminili. Attualmente la serie di tavolette è conservata presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano.