Si avvisano i gentili utenti che nelle giornate del 19, 20 e 21 aprile potranno riscontrare difficoltà sulla rete dati e di fonia a disposizione per aggiornamenti dei software interni. Ci scusiamo per il disagio.

DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
/
/
PARCO ALEXANDER LANGER

PARCO ALEXANDER LANGER

Indirizzo: viale Porta Adige
Comune: Rovigo
Provincia: Rovigo
Regione: Veneto
Architettura / Poligono di tiro

Il complesso, inaugurato nel 1888 ed attivo fino alla metà degli anni ottanta, di proprietà di Demanio militare ed in concessione al Comune di Rovigo, alla fine degli anni novanta fu adibito a parco ed intitolato ad Alexander Langer, importante leader ambientalista italiano, poco dopo la sua scomparsa nel 1995. Come gli altri insediamento del tiro a segno del Veneto, questo è realizzato nei pressi di un corso d’acqua rappresentativa la tipologia e il gusto dell’epoca, uno spazio aperto e  strutturato per le diverse tipologie di tiro.

L’area si estende in direzione ovest-est a partire dalla rotatoria di viale Porta Adige. L’ingresso avviene attraverso il cancello che apre su un viale alberato. Definito da un doppio filare di tigli, il viale storico prosegue diritto per 80 metri fino al caseggiato principale. L’immobile, composto da due piani, introduce all’intero complesso del tiro a segno esteso su circa 33.000 mq. Sul lato sinistro del viale incontriamo l’argine del Ceresolo. Dietro l’edificio, a lato dell’argine, si snoda l’area dell’ex poligono, una striscia di vegetazione incolta lunga circa 430 m, che a partire da una larghezza di circa 40 m si allarga fino a 65 m. Alla fine di questa fascia di terreno un ponte pedonabile collega le due sponde del Ceresolo. Partendo dalla palazzina destinata a ricovero d’armi, troviamo la zona destinata al tiro in piedi. In adiacenza è posto il complesso della stazione di tiro, costituito da un terrapieno rialzato con murature di contenimento, di cui sono ancora presenti gli scalini di accesso, dal quale venivano effettuati tiri in ginocchio. Antistanti le postazioni sussistono diaframmi in muratura, oltre i quali è presente una struttura muraria con finestre corrispondenti alle postazioni dalle quali era possibile inquadrare il bersaglio. In linea con il limite est della stazione di tiro, ad una ventina di metri a sud, è situato il primo bersaglio verticale in muratura; dalla linea finale di questa struttura, 60 metri circa sempre verso est, troviamo la prima linea di bersagli: trattasi di due diaframmi verticali distanti una ventina di metri uno dall’altro, quello a nord integro, quello a sud ridotto ad un’altezza di 1,35 metri, in muratura e ricoperti di tavole di legno legate da cornici in ferro. Ad ulteriori 70 metri circa sempre verso est, staziona la seconda linea dei bersagli, costituiti da due diaframmi verticali in muratura e legno, più imponenti rispetto ai primi, rimasti integri. A qualche metro dietro questa seconda linea di bersagli verticali, si innalza il terrapieno para-colpi, che in origine probabilmente aveva un muretto in cima, di cui si rilevano i resti lungo la collinetta, ora integralmente boscata. Tale terrapieno, nella parte sud sostenuto da una mura di contenimento in mattoni e trachite, ridiscende a chiudere sui confini est e sud la proprietà del parco. A qualche metro davanti la prima linea ed immediatamente dietro la seconda linea di bersagli verticali, troviamo – protette da terrapieni – le stazioni dei segnatori, costituite da una serie di nove nicchie, parzialmente interrate ed accessibili con due scalini, completamente in muratura con volta arcuata; all’interno delle nicchie esistono panche in graniglia integrate nella struttura muraria.

Nonostante alcune eccezioni, le strutture sono avvolte dalla vegetazione infestante e manifestano gravi fenomeni di degrado, anche strutturale.

Il parco Alexander Langer, ex Tiro a segno di Rovigo presenta interesse culturale in quanto costituisce un’importante testimonianza della diffusione tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento dei poligoni sul territorio nazionale, contribuendo a diffondere la pratica sportiva del tiro a segno. L’impianto rodigino (1888) è perfettamente leggibile nelle sue caratteristiche funzionali e tipologiche, raro caso in Italia. Gli elementi architettonici che lo compongono sono rimasti intonsi, nonostante la natura abbia avviluppato le strutture e originato – a causa del connubio tra l’architettura e la vegetazione – un ambiente unico di cui si auspica il recupero e la valorizzazione.

Proprietà: Pubblica
Dettaglio proprietà: Stato
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: 21/01/2014
Stato di conservazione: Pessimo