Attualmente il tracciato costituisce una parte della “ciclabile delle Dolomiti” particolarmente frequentata sia per fini turistici sia come strada pedonale e ciclabile dalla popolazione locale. Il ponte della ferrovia di Cortina d’Ampezzo è una struttura costituita da sette arcate che superano la valle formata dal torrente Bigontina, è stato costruito per la realizzazione del tratto ferroviario tra Calalzo-Cortina-Dobbiaco.
La linea Ferroviaria venne attivata il 15 giugno del 1921, usando per la trazione le locomotive abbandonate dagli austriaci durante la guerra, previa modifica dello scartamento. Sotto la direzione militare la linea andò avanti con forte deficit; il traffico tra Cortina e Dobbiaco era limitato ai mesi estivi e a una coppia di treni a giorni alterni. Il 1º gennaio 1923 la ferrovia venne affidata al Regio Circolo Ferroviario di Bolzano, che diede alla linea maggiore regolarità di servizio e realizzò un consistente aumento di traffico e quindi di introiti.
Il 1º luglio 1929 fu inaugurata la trazione elettrica, grazie alla quale la ferrovia delle Dolomiti poteva finalmente assolvere le sue funzioni fondamentali: collegare il capolinea FS di Calalzo con la Val Pusteria e con le linee per il Brennero e l’Austria e migliorare l’accesso turistico nella zona di Cortina d’Ampezzo. Durante il secondo conflitto mondiale, Cortina venne trasformata in zona ospedaliera, così la ferrovia assunse l’onere del trasporto dei feriti provenienti dal fronte, realizzando convogli-ospedale con i propri carri chiusi, dotati di brande. Nel 1943 l’esercizio della ferrovia venne svolto direttamente a cura dell’esercito tedesco.
Nel secondo dopoguerra, pur in un clima non favorevole al trasporto ferroviario anche a causa della nascente motorizzazione privata, a motivo della notorietà delle località attraversate la ferrovia delle Dolomiti assurse più volte agli onori cinematografici, comparendo in alcune sequenze dei film Il conte Max, del 1957, Vacanze d’inverno del 1959 e La pantera rosa del 1963.
Cessati i giochi il declino fu inesorabile, a causa del calo di traffico, delle riduzioni di personale e della mancanza di investimenti. Dal 3 dicembre 1961 si decise di collegare Dobbiaco con Cortina con un servizio di autobus; il servizio ferroviario fu parzialmente ripreso il 30 dello stesso mese, per cessare definitivamente su tale tratta il 23 marzo 1962.
La struttura si presenta in un evidente stato di degrado con anche possibilità di caduta di alcuni elementi non stabili. Il dilavamento è particolarmente severo in questa struttura e causa di diversi linee di gocciolamento che hanno creato nel tempo elementi di fragilità.
Alla base delle pile sono presenti evidenti elementi di degrado ed anche il parapetto non risulta rispondente alle normative.
L’immagine della struttura è particolarmente compromessa dall’importante stato di degrado in cui versa sia nelle viste laterali, evidenti attraversando la circonvallazione di Cortina, sia attraversando il ponte lungo la viabilità ciclo-pedonale.