Collocato in località S. Bartolomeo di Cassano, a sinistra per chi proviene da Serravalle Scrivia, l’antico ponte romano era inserito nel tracciato della via Postumia, realizzata da Spurio Postumo Albino nel 148 a.C.
La via, che partiva da Genova e arrivava ad Aquileia, rappresentava un importantissimo asse viario per il Nord Italia, collegando il Tirreno all’Adriatico e all’Europa Danubuiano-Illirica; su di essa si innestavano numerose altre vie secondarie, che creavano una rete stradale capillare. Il ponte di Cassano costituiva un anello di questo sistema, indispensabile perché consentiva il guado del fiume Scrivia.
I resti attualmente conservati sono parti di due piloni, posti al centro del corso fluviale. Sono ancora visibili la struttura a regolari conci lapidei legati con malta e fissati con grappe metalliche, il frangi acque triangolare a monte e lo sperone a tre lati a valle.
Dallo studio di tali strutture si è ipotizzato che la carreggiata del ponte misurasse 5 m. e le arcate raggiungessero un’ampiezza di 12 m. circa. Non è stato invece possibile, nemmeno a livello di ipotesi, ricostruire il numero delle arcate e lo sviluppo generale del ponte.
La struttura, in base alla tecnica muraria e alla presenza del frangi acque, è datata al II sec. a.C., in sincronia dunque al tracciato della via Postumia.
Una terza struttura è stata localizzata sulla riva sinistra del fiume. Si tratta di un pilone realizzato in conci di calcare squadrati e lavorati a bugnato. La datazione, basata su parametri tecnici e formali, riporta alla prima età imperiale, testimoniando anche la presenza di un secondo ponte, situato a metà tra il più antico e quello moderno e probabilmente in uso fino ad epoca medievale.