Lo Scoglio di Rovigliano è un’isola minore del golfo di Napoli, situata nei pressi della foce del fiume Sarno, in località Rovigliano, al confine tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata.
Originariamente chiamata Petra Herculis, la leggenda vuole che Ercole, tornando dalla Spagna dalla decima delle sue dodici fatiche, prima di fondare le città di Ercolano e Stabiae, staccò la cima del monte Faito scagliandola in mare, formando così l’isolotto. Durante l’epoca romana vi sorgeva un tempio dedicato ad Ercole, di cui oggi rimane una parte di un muro realizzato in opus reticolatum.
Il primo documento che testimonia l’attuale nome risale all’epoca di papa Innocenzo III, che in una bolla parla della località di Rubellanium, oggi Rovigliano, come confine tra le diocesi di Napoli e Nola: il nome deriva, secondo gli archeologi, o dal cognome di un’antica famiglia romana, la gens Rubilia, oppure dal console Rubelio, proprietario dello scoglio, o ancora dal termine latino robilia, ossia delle piante leguminose, simile alle cicerchie, che crescevano abbondanti nella zona dell’ager.
Nel corso dei secoli assunse diverse funzioni: nel VI secolo divenne abitazione privata, nel IX secolo passò alla proprietà di Ernesto Longobardi che lo trasformò in luogo di accoglienza per giovani donne dedite alla vita monastica, nel XII secolo divenne monastero e chiesa cistercense ed infine nel XVI secolo divenne una fortezza per difesa dalle incursioni saracene, sulla cui sommità fu costruita una torre, visibile ancora oggi.